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Come abbiamo detto spesso, ormai il pianeta Terra non basta più a Tom Cruise: per trovare una sfida all’altezza delle sue ambizioni, la superstar dovrà andare nello spazio. Il film non ha ancora un titolo, ma sappiamo che verrà girato almeno parzialmente sulla Stazione Spaziale Internazionale, e sarà diretto da Doug Liman per Universal Pictures.
Ebbene, a parlarne con la BBC è ora Donna Langley, presidente dello studio.
Tom Cruise ci porterà nello spazio. Porterà il mondo nello spazio. Quello è il plano. Abbiamo un grande progetto in via di sviluppo con Tom, e prevede che lui faccia proprio quello: prendere un razzo per andare nello spazio a girare [il film], e auspicabilmente diventare il primo civile che farà una passeggiata fuori dalla stazione spaziale.
Langley rivela che la maggior parte della storia si svolgerà sulla Terra, ma il personaggio di Cruise dovrà raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale per compiere un’azione eroica dell’ultimo minuto e “salvare la situazione”.
È quindi confermato che la porzione di film girata sulla ISS sarà minoritaria, ma ciò non toglie che lo sforzo produttivo (nonché fisico-atletico-mentale da parte di tutti i civili coinvolti) sarà straordinario. Il copione è opera dello stesso Doug Liman e di Christopher McQuarrie, legati all’attore americano da un lungo rapporto lavorativo.
Vi terremo aggiornati.
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Universal Pictures distribuirà l’ambizioso film, il cui budget sarà di 200 milioni di dollari. Doug Liman è anche autore del copione, ma Christopher McQuarrie – regista e sceneggiatore degli ultimi Mission: Impossible – è coinvolto in qualità di produttore e story advisor. I due cineasti e Tom Cruise hanno già lavorato insieme in Edge of Tomorrow.
Se si esclude Jackie Chan, non esiste un altro attore che abbia rischiato così tanto la pelle sul set per girare l’azione in prima persona. È stata soprattutto la saga di Mission: Impossible a stimolare la sua spericolatezza: Tom Cruise si è arrampicato sulla parete di una montagna senza imbracatura nel secondo capitolo; ha corso su un grattacielo di Shanghai nel terzo; ha scalato il Burj Khalifa e praticato stunt a 123 piani di altezza nel quarto; è rimasto aggrappato fuori dal portellone di un aereo in decollo nel quinto; mentre nel sesto è rimasto appeso a un elicottero, si è arrampicato sul carico che vi era attaccato, ha pilotato l’elicottero stesso e poi ha praticato un salto HALO (High Altitude Low Opening) tutto da solo. Ah, e si è anche rotto la caviglia saltando da un tetto all’altro in una scena d’inseguimento. Inutile dire che, dopo due mesi di stop per recuperare, ha ripreso i suoi stunt come sempre.
Insomma, l’unico modo per alzare l’asticella è andare nello spazio. Se il progetto si concretizzasse, Cruise entrerebbe ancora di più nella storia del cinema.
Fonte: SFF Gazette