Cinema

Dune: le risposte a tutte le domande che ti sei fatto dopo il film

Pubblicato il 17 settembre 2021 di Marco Triolo

Il Dune di Denis Villeneuve è finalmente uscito nelle sale italiane e riesce incredibilmente nella cosa che a David Lynch, con tutti gli spiegoni di questo mondo, non era assolutamente riuscita: rendere in maniera cristallina la complessa mitologia di Frank Herbert. Il film risulta quindi abbastanza chiaro anche a chi non ha mai letto i romanzi, nonostante il profluvio di termini complicatissimi e riferimenti criptici a eventi e leggende che nel film sono appena sfiorati.

Eppure, ne siamo certi, dopo la visione sarete rimasti con due o tre domande da saziare. Anziché perdere tempo con una decina di ricerche su Google, seguiteci, siore e siori: qui troverete le risposte che stavate cercando…

ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER DAL FILM. LEGGETE SOLO DOPO AVERLO VISTO!

Che cos’è la spezia e cosa può fare?

La spezia, detta anche melange, è la sostanza più ricercata e importante dell’universo conosciuto, vera e propria metafora del petrolio poiché da essa dipende tutta l’economia della galassia. Rivelare le sue origini sarebbe uno spoiler. Basti dire che si tratta di una droga che causa una fortissima dipendenza e la morte dopo una tremenda agonia in caso di astinenza (un segnale dell’assuefazione alla spezia sono gli occhi completamente blu dei Fremen). Tuttavia è anche in grado di generare effetti benefici: ad esempio può estendere la vita umana di centinaia d’anni. Può donare inoltre poteri di preveggenza e percezione potenziata, indispensabile ai navigatori della Gilda Spaziale per pilotare le astronavi oltre la velocità della luce. E poi c’è Paul Atreides, che dopo essere stato esposto alla spezia sviluppa poteri di preveggenza mai visti prima. Ma ci arriviamo…

Chi sono i Fremen?

Li abbiamo incontrati soprattutto nella parte finale del film, guidati dallo Stilgar di Javier Bardem. Ma chi sono i Fremen? Il loro nome significa “uomini liberi” e sono gli unici esseri umani nella galassia a riuscire a vivere nelle zone selvagge di Arrakis, in mezzo allo spietato deserto. Discendenti degli Zensunni, una tribù nomade, finirono su Arrakis dopo una diaspora. Sono addestrati alla guerriglia sin da bambini e considerati dei combattenti formidabili. Sono anche gli unici a poter tenere testa ai Sardaukar, le truppe scelte imperiali. Venerano Shai-Hulud, il Verme delle Sabbie…

Che cos’è il Verme delle Sabbie?

Creatura indigena dei deserti di Arrakis, il Geonemotodium arraknis (o Shaihuludata gigantica) è un animale simile agli anellidi terrestri, che può raggiungere lunghezze di centinaia di metri. Il più grande mai osservato raggiungeva i 400 metri. Come detto, è venerato dai Fremen con il nome di Shai-Hulud (“cosa eterna” in arabo) e considerato una manifestazione di Dio. Ah, come i vermoni di Tremors percepisce le vibrazioni nel terreno e attacca di conseguenza. Per questo spesso attacca le mietitrici che raccolgono la spezia.

Chi sono le Bene Gesserit?

Si tratta di una sorellanza esoterica che, attraverso un lungo addestramento e condizionamento fisico e mentale, permette alle proprie accolite di ottenere poteri percepiti dall’esterno come magici. Le Reverende Madri, il gradino più alto della scala Bene Gesserit, hanno il totale controllo del proprio corpo e della propria mente. Le Bene Gesserit possono anche decifrare le emozioni attraverso i segnali somatici e sanno comandare le persone attraverso l’uso della Voce, un particolare tono vocale che soggioga il subconscio dell’ascoltatore. Le veridiche sono quelle Bene Gesserit che si occupano di fare da macchine della verità umane. Da secoli, le Bene Gesserit hanno implementato un programma di “accoppiamenti programmati” (tra loro stesse e gli uomini delle casate nobiliari) che dovrebbe portare alla nascita di un individuo maschio dotato di straordinari poteri, lo Kwisatz Haderach…

Sì, ma cosa vuol dire Kwisatz Haderach?

Kwisatz Haderach significa all’incirca “colui che può essere in molti luoghi contemporaneamente”. Si tratta di una figura messianica, un individuo maschio dotato di una versione ancora più potente delle abilità Bene Gesserit. Dovrebbe essere in grado, secondo la profezia, di prevedere tutti i possibili futuri e manipolare la storia per far avverare alcuni di essi. In Dune si sospetta che lo Kwisatz Haderach sia proprio Paul, nato per volontà di Lady Jessica, la Bene Gesserit affidata al Duca Leto Atreides come concubina. Jessica avrebbe dovuto dare a Leto una figlia, da dare poi in sposa a un discendente Harkonnen per porre fine all’eterna faida tra le due famiglie. Per amore, invece, e contro le previsioni delle Bene Gesserit, Jessica decide di dare a Leto un maschio.

Ma allora che diavolo è il Lisan Al-Gaib?

Altro termine con cui Paul viene definito in Dune, il Lisan Al-Gaib è il messia della religione Fremen. Significa “La voce dal mondo esterno”. In poche parole, Paul è ritenuto un candidato messia sia dalle Bene Gesserit che dai Fremen. I termini cambiano, ma la sostanza è la stessa.

A me sembrava che il dottor Yueh fosse loschissimo. Perché nessun altro nel film se n’era accorto?

Bella domanda! Nel film di Villeneuve, per ovvie necessità di sintesi, non viene spiegato un punto cruciale del romanzo di Herbert. Ovvero che il dottor Wellington Yueh (Chen Chang), medico di Casa Atreides, in un giallo sarebbe tipo l’opposto del maggiordomo, cioè l’individuo meno sospettabile di tutti. Nessuno si aspettava che proprio lui fosse il traditore, la spia Harkonnen infiltrata fra gli Atreides, per via di quella macchiolina che ha sulla fronte. Yueh ha subito un condizionamento imperiale (della cosiddetta Scuola Suk) ritenuto la migliore garanzia possibile di assoluta fedeltà alla casata a lui affidata. In qualche modo, però, il Barone Harkonnen è riuscito a spezzare quel condizionamento. Per questo, quando si viene a sapere che lui era il traditore, restano tutti basiti F4.

Che cos’è il Landsraad?

Viene nominato brevemente nel film, ma senza troppe spiegazioni. Comunque è semplice: il Landsraad è l’insieme delle Grandi Case nobiliari dell’Imperium. La società di Dune è feudale e queste casate si contendono ricchezze e risorse. Al centro c’è la casata imperiale Corrino, di cui fa parte l’imperatore Shaddam IV (che vedremo nel prossimo film).

Cos’è la Gilda Spaziale?

La Gilda è l’organizzazione che detiene il monopolio dei trasporti fra i pianeti, specialmente quelli commerciali e di truppe. È dunque un’entità politica di primaria importanza nel mondo di Dune, in quanto senza di essa sarebbe impossibile commerciare la spezia. La Gilda si distingue dalla CHOAM (Combine Honnete Ober Advancer Mercantiles), che invece è una corporazione, controllata dall’Imperatore e dalle Grandi Case, che detiene il monopolio del commercio, e dunque anche del commercio della spezia.

Perché nel mondo di Dune non ci sono i computer?

Lo avrete probabilmente notato. In una scena, vediamo Thufir Hawat (Stephen McKinley Henderson, a destra nella foto sopra) effettuare un calcolo complicatissimo in pochi secondi. Thufir è un mentat (come anche Piter De Vries, l’alleato degli Harkonnen interpretato da David Dastmalchian), una particolare classe di individui trasformati in veri e propri computer umani attraverso un lungo addestramento. I mentat sono nati dopo che le intelligenze artificiali, e dunque i computer, sono state bandite per sempre dall’Imperium in seguito a una ribellione contro le macchine chiamata Jihad Butleriano (dal nome di Serena Butler, leader della ribellione). Per questo nel lontano futuro di Dune non ci sono i computer: l’umanità ha preferito sbarazzarsene in favore dell’elemento umano, che dunque è stato alterato in modo da replicare le capacità delle macchine.

E perché nel 10.191 combattono ancora con le spade?

Anche in questo caso c’è una spiegazione molto precisa. Le tattiche di lotta corpo a corpo nel futuro di Dune prevedono che i combattenti siano protetti da degli scudi di energia (il cosiddetto “Scudo Holtzman”) che non consentono il passaggio a oggetti sopra una determinata velocità. Proteggono dunque dai proiettili e dalle armi da fuoco, ma, e questo è il trucco letterario ideato da Herbert per dare alle sue opere un sapore più “feudale”, consentono il passaggio alle lame e ai dardi, purché i colpi vengano sferrati sotto una certa velocità.

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