Guida pratica al mondo di Dune

Guida pratica al mondo di Dune

Di DocManhattan

Tutto ha avuto inizio a Firenze. Non quella Firenze, però. Siamo a Florence, nell’Oregon, ed è il 1957. Frank Herbert ha poco meno di quarant’anni e ha appena pubblicato il romanzo The Dragon in the Sea, che raccoglie una storia serializzata su rivista nel corso dell’anno precedente. A Florence, Herbert, che si guadagna da vivere scrivendo per un paio di quotidiani e una rivista, va per buttare giù un articolo (che non porterà mai a termine) su come il vento e milioni di anni di erosione si divertono a giocare con le dune di sabbia della costa dell’Oregon. Quelle dune che si muovono e potrebbero “ingoiare intere città” colpiscono l’immaginazione dello scrittore: ci butta dentro un po’ di religione e misticismo, che col deserto vanno sempre a nozze e che a Herbert interessano da quando una coppia di amici psicologi gli ha fatto scoprire il buddhismo zen, e inizia a studiare una storia incentrata su un eroe alla Lawrence d’Arabia. Cinque anni dopo, nel ’63, inizia la lenta pubblicazione a puntate sulla rivista di fantascienza Analog, con la prima parte della storia, “Dune World”. Terminata la serializzazione e dopo un furioso processo di riscrittura di molte parti, Herbert cerca un editore per il romanzo che raccoglierà il tutto e si intitolerà semplicemente Dune. Solo che non lo trova.

libri Dune

UN MELANGE DI SUCCESSO

È una fantascienza troppo complessa e stratificata, quella di Herbert, e agli editori non sembra interessare. E quando pure trova una casa editrice disposta ad aprirgli le porte, è una assolutamente improbabile: Dune viene pubblicato in volume nel 1965 dalla Chilton Books, realtà specializzata in manuali per ripararti da solo la macchina. Il marchio giusto da cercare in libreria in quel ’65, in buona sostanza, se volevi aggiustare una Pontiac scassata senza dar soldi a un meccanico, oppure se volevi scoprire uno dei più grandi romanzi della storia della fantascienza tutta. Seguiranno tante altre edizioni, anche perché quel libro vince nel ’66 l’Hugo Award a pari merito con Io, l’immortale di Roger Zelazny, ma la prima, della Chilton Books, resta un fatto curioso. E oggi costoso: le copie della prima tiratura vengono vendute online anche a più diecimila dollari.

A carburare in termini di successo commerciale, però, Dune impiega alcuni anni. Herbert continua a fare il giornalista e solo a inizio anni 70 si metterà a fare lo scrittore a tempo pieno. Fortunatamente per lui e per i suoi lettori. È l’inizio dell’impero delle sabbie di Frank Herbert, di un’epopea a base di zen, politica e spezia (in originale melange). Nei vent’anni successivi, Herbert scriverà altri cinque romanzi del Ciclo di Dune: Messia di Dune (Dune Messiah, 1969), I figli di Dune (Children of Dune, 1977), L’imperatore-dio di Dune (God Emperor of Dune, 1981), Gli eretici di Dune (Heretics of Dune, 1984), La rifondazione di Dune (Chapterhouse Dune, 1985). Il suo universo si modifica, il pianeta Arrakis cambia nome e si ricopre d’acqua, e Leto II Atreides sta lì a rompere le balle tipo per 3.500 anni, altro che Pentapartito.

Herbert muore l’anno seguente la pubblicazione dell’ultimo romanzo, nell’86, dopo essersi sposato per la terza volta e aver fatto a tempo a vedere finalmente il suo Dune finire sul grande schermo. Perché sì, nonostante la scomparsa del suo creatore, le sabbie di Dune non avrebbero più smesso di muoversi.

Dune Atreides seguiti

GLI ALTRI ROMANZI (DUNE 7 IN GARAGE)

Uno dei figli di Frank, Brian Herbert, ha portato avanti il mondo di Dune scrivendo insieme a Kevin J. Anderson due trilogie principali di romanzi e varie altre opere. La prima trilogia, Preludio a Dune (1999-2001), racconta gli eventi occorsi nei decenni precedenti al primo libro. La seconda, Legends of Dune (2002-2004) è ambientata la bellezza di 10mila anni prima, e racconta com’è andata con il Jihad Butleriano, la guerra dell’uomo contro le macchine. Ma è solo la punta di un iceberg nel deserto. C’è poi, infatti, un’infinità di altri testi, alcuni dei quali mai pubblicati in Italia, o arrivati con anni di ritardo. Da I cacciatori di Dune (2006) a I vermi della sabbia di Dune (2007), tradotto in italiano solo quest’anno. Ci sono i racconti brevi, i romanzi sulla nascita delle confraternite e quelli, arrivando ai giorni nostri, su alcune figure chiave della serie. Come Dune: The Duke of Caladan, che racconta la vita del Duca Leto, il padre di Paul Atreides.

I cacciatori di Dune, in particolare, venne basato sul progetto lasciato incompiuto da Frank Herbert, “Dune 7”: il figlio trovò in delle cassette di sicurezza una bozza di 30 pagine sulla trama… e in seguito, in garage, migliaia di altre pagini di appunti, bozzetti e note varie. Sì, a quel punto si poteva portare avanti la storia lasciata in sospeso da suo padre nell’85 con La rifondazione di Dune.

Dune 1984

IL PRIMO, SUDATISSIMO FILM E LE SERIE TV

Della genesi complicatissima del film di David Lynch, il Dune del 1984, dicevamo in questa puntata di FantaDoc. Una storia iniziata già nel ’71, quando un produttore si accaparra i diritti del primo romanzo, e proseguita con il coinvolgimento prima e i salutoni poi di figure come Alejandro Jodorowsky – la cui esperienza è stata raccontata in un documentario del 2013, Jodorowsky’s Dune, che è uscito in sala la scorsa settimana per sfruttare il traino del film di Villeneuve – e Ridley Scott. Un cast di stelle, presenti e future, un enorme e polveroso set in Messico, milioni di dollari che nessuno avrebbe restituito più alla produzione, una volta che le critiche feroci avranno azzoppato il film appena arrivato in sala. Però, che si sia amanti del ciclo di romanzi di Herbert o meno, al Dune di David Lynch, pur con tutti i suoi difetti, è facile voler bene lo stesso. Anche solo per Sting il versione amico uligano e i pensieri sussurrati del Paul Atreides di Kyle MacLachlan che, grazie al grande e compianto Tonino Accolla, fanno sembrare il messia delle profezie Homer Simpson alle prese con una qualche riflessione importante.

Frank-Herberts-Children-of-Dune

E poi c’è il Dune di Denis Villeneuve, finalmente a un passo da noi, e lo scrivo cercando di non scagliare la tastiera giù dalla finestra per l’emozione che la cosa suscita a me e al primate da 50 kg che questo film mi ha installato su una spalla da anni. Ma ci sono state pure alcune produzioni televisive a tema, come la miniserie in tre parti del 2000 Dune – Il destino dell’universo (Frank Herbert’s Dune), in cui appariva anche Giancarlo Giannini, e il suo seguito, I figli di Dune (Frank Herbert’s Children of Dune, 2003), altri tre episodi e nel cast Susan Sarandon e un giovane James McAvoy.

dune-II

GIOCHIAMOCI LA SPEZIA

L’universo di Dune è stato trasposto anche in numerosi giochi di vario tipo: da tavolo, gdr e soprattutto videogame. Se si è stati giovani nei primi anni 90 e a meno di 20 metri da un PC o un Amiga, è virtualmente impossibile non essersi imbattuti ad esempio nel Dune della Cryo Interactive, un’avventura pubblicata nel 1992. Ma anche e soprattutto nello strategico in tempo reale Dune II, uscito lo stesso anno. Un gioco importantissimo nella storia dell’intrattenimento videoludico, in quanto uno dei primissimi di questo genere – gli RTS – che di lì a poco partorirà titoli come Command & Conquer e Warcraft. No spezia, no party.

Altri e meno fortunati giochi di Dune sarebbero arrivati alla spicciolata negli anni successivi, come il Dune 2000 sempre di Westwood Studios (1998) e il suo seguito Emperor: Battle for Dune (2001), o l’avventura Frank Herbert’s Dune (2001). Ma tanto il suo, cioè plasmare anche il mondo dei giochini elettronici, Dune l’aveva già fatto.

Nausicaa della valle del vento

E NON HA PLASMATO SOLO QUELLO

L’influenza di Dune è semplicemente enorme, e non si limita al campo della fantascienza, o del cinema. Se è vero com’è vero che Dune ha ispirato film come Star Wars e Nausicaä della Valle del vento di Hayao Miyazaki, lo è altrettanto che quell’opera e i suoi seguiti hanno ispirato il nome di decine di band e album, dato una mano con la nomenclatura ufficiale di Titano, la luna di Saturno, portato – non solo, come visto, nel mondo dei videogame – alla nascita di opere e prodotti che a loro volta hanno cambiato il mercato d’appartenenza. Se avete vissuto anche voi una fase della vostra vita in cui svenarvi con le miniature di Warhammer 40,000 era la vostra tazza di tè, beh, sappiate che Dune è una delle principali fonti d’ispirazione pure di quello.

E tutto perché le sabbie delle dune dell’Oregon non si stanno mai ferme e, anche in assenza di vermi giganti, hanno colpito la fantasia di un giornalista e aspirane scrittore full time in cui credevano in pochi. Se togliamo una casa editrice che ti aiutava a riparare da solo uno spinterogeno in garage, certo.

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