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Intervistato da Collider circa il suo nuovo thriller, Locked Down, Doug Liman offre un aggiornamento sul film che lui e Tom Cruise gireranno nello spazio, sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Lo scorso settembre abbiamo scoperto che l’attore e il cineasta hanno prenotato un volo SpaceX per l’ottobre del 2021, ma non è chiaro se il trasferimento sia confermato, o se le riprese siano previste in quell’occasione. Liman spiega che, nella preparazione del progetto, la ricerca di un’assicurazione è stata fondamentale:
Fin dalle prime conversazioni che abbiamo avuto su questo film… come assicurarlo è stata una parte centrale della discussione. Quindi, non parleremmo di questo film se non avessimo trovato un modo di navigare la parte assicurativa. Quindi l’abbiamo esplorata, ma non ci sarebbe stata una conversazione su questo film senza capire come assicurarlo… lo stesso discorso vale per Locked Down, una delle prime discussioni è stata sull’assicurazione, a causa della pandemia… non si può fare un film senza parlare dell’assicurazione. E, che si tratti di andare nello spazio, o di girare a Londra nel cuore della pandemia, sapete, l’assicurazione detterà se sia possibile farlo.
Domandatogli se si aspetti di girare questo film entro i prossimi due anni, il regista non ha avuto dubbi:
Oh sì. Non è solo un’idea astratta. È un film.
Ciò significa che almeno un trattamento è stato scritto, se non un’intera stesura del copione. Come sappiamo, sarà il primo film di finzione girato interamente (o per la maggior parte) nello spazio. Vi terremo aggiornati.
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Universal Pictures distribuirà l’ambizioso film, il cui budget sarà di 200 milioni di dollari. Doug Liman è anche autore del copione, ma Christopher McQuarrie – regista e sceneggiatore degli ultimi Mission: Impossible – è coinvolto in qualità di produttore e story advisor. I due cineasti e Tom Cruise hanno già lavorato insieme in Edge of Tomorrow.
Se si esclude Jackie Chan, non esiste un altro attore che abbia rischiato così tanto la pelle sul set per girare l’azione in prima persona. È stata soprattutto la saga di Mission: Impossible a stimolare la sua spericolatezza: Tom Cruise si è arrampicato sulla parete di una montagna senza imbracatura nel secondo capitolo; ha corso su un grattacielo di Shanghai nel terzo; ha scalato il Burj Khalifa e praticato stunt a 123 piani di altezza nel quarto; è rimasto aggrappato fuori dal portellone di un aereo in decollo nel quinto; mentre nel sesto è rimasto appeso a un elicottero, si è arrampicato sul carico che vi era attaccato, ha pilotato l’elicottero stesso e poi ha praticato un salto HALO (High Altitude Low Opening) tutto da solo. Ah, e si è anche rotto la caviglia saltando da un tetto all’altro in una scena d’inseguimento. Inutile dire che, dopo due mesi di stop per recuperare, ha ripreso i suoi stunt come sempre.
Insomma, l’unico modo per alzare l’asticella è andare nello spazio. Se il progetto si concretizzasse, Tom Cruise entrerebbe ancora di più nella storia del cinema.
Fonte: ComicBook.com