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Netflix ha deciso di saltare tutti i festival del 2020

Pubblicato il 29 maggio 2020 di Marco Triolo

Con i festival di cinema in seria difficoltà a causa della pandemia di coronavirus, Netflix ha optato per una strategia drastica: salterà il circuito dei festival per tutto il 2020. La compagnia darà comunque la disponibilità come sponsor, ma non ha in programma di proporre alcun film ai comitati di selezione dei festival internazionali.

Tra i film in arrivo nei prossimi mesi su Netflix ci sono titoli di alto profilo come Mank di David Fincher, con Gary Oldman e Amanda Seyfried. Hillbilly Elegy di Ron Howard, con Amy Adams. I’m Thinking of Ending Things di Charlie Kaufman, con Toni Collette e Jesse Plemons. Ma Rainey’s Black Bottom di George C. Wolfe, con Viola Davis, Denzel Washington e Chadwick Boseman. E White Tiger di Ramin Bahrani. Film che i festival avrebbero accolto volentieri. Ma allora perché questa decisione?

Le ragioni di Netflix

IndieWire, che riporta la notizia, avanza due ipotesi. Primo, Netflix ora ha a disposizione ben due sale storiche, il Paris Theatre di New York e l’Egyptian Theatre di Los Angeles, di cui ha appena finalizzato l’acquisto, per le sue anteprime. Non ha dunque più bisogno di presentare i suoi film ai festival per farli vedere alla stampa in anteprima sul grande schermo. In secondo luogo, sia gli Oscar che i Golden Globes hanno recentemente cambiato – in via provvisoria – le regole di ammissione dei film per includere anche i film che non hanno potuto, o non potranno, essere proiettati al cinema. Ciò significa, nel caso specifico di Netflix, che anche se i film andranno solo in streaming potranno comunque essere candidabili. Quindi, almeno per quest’anno, i festival perdono il loro appeal come vetrina per un servizio come Netflix. A maggior ragione se gli Oscar 2021 verranno direttamente rimandati.

Resta da vedere se questa è una politica provvisoria per la compagnia di Ted Sarandos, o se è un segnale di cambio rotta anche per il futuro.