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Il nuovo Dune suscita grandi aspettative, ma c’è un elemento in particolare che attira la curiosità dei fan: i vermi delle sabbie, o Shai-Hulud (dall’arabo “cosa eterna”).
Come sanno bene i lettori del romanzo di Frank Herbert e gli spettatori del film di David Lynch, gli sconfinati deserti del pianeta Arrakis sono abitati da questi vermi giganteschi, considerati dal popolo Fremen come una manifestazione divina. La preziosa spezia Melange, attorno cui ruota la società simil-feudale di questo universo narrativo, è uno scarto della loro forma larvale: la centralità dei Shai-Hulud è quindi facile da immaginare.
Non sappiamo quando vedremo le prime immagini dei vermi nel film di Denis Villeneuve (magari nel primo trailer?), ma intanto il regista ha parlato con Empire circa la complessa realizzazione di tali creature:
Abbiamo parlato di ogni minimo dettaglio che renderebbe possibile una bestia del genere, dalla trama della pelle fino al modo in cui la bocca si apre e il sistema con cui mangia il suo cibo nella sabbia. È stato necessario un anno di lavoro per crearli, e trovare la forma perfetta che sembrasse abbastanza preistorica.
Oltre al design, sarà interessante scoprire anche se i vermi saranno generati interamente in CGI o se ci saranno alcuni dettagli animatronici. Nel film di Lynch furono realizzati splendidamente da Carlo Rambaldi, ma possiamo immaginare che in questo caso le tecniche digitali saranno preponderanti, almeno in alcune scene.
Come sappiamo, il film adatterà solo metà del primo libro. L’uscita americana è attesa per il 18 dicembre 2020.
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Il cast include Timothée Chalamet (Paul Atreides), Rebecca Ferguson (Lady Jessica), Dave Bautista (Glossu Rabban), Stellan Skarsgård (Barone Harkonnen), Charlotte Rampling (Reverenda Madre Mohiam), Oscar Isaac (Duca Leto Atreides), Zendaya (Chani), Javier Bardem (Stilgar), Josh Brolin (Gurney Halleck), Jason Momoa (Duncan Idaho), David Dastmalchian (Piter De Vries) e Chang Chen (Dr. Wellington Yueh).
Dune fu adattato da David Lynch nell’omonimo film del 1984, ma in precedenza Alejandro Jodorowsky tentò un’ambiziosa trasposizione che si scontrò con il rifiuto di Hollywood, come racconta il documentario Jodorowsky’s Dune.
Questo nuovo adattamento firmato da Denis Villeneuve (La donna che canta, Prisoners, Sicario, Arrival, Blade Runner 2049) e dallo sceneggiatore Eric Roth (Forrest Gump, Alì, Munich) è circondato da grandi aspettative, ed è stato già descritto come uno “Star Wars per adulti”. Come sappiamo, il film adatterà solo la prima metà del romanzo di Herbert.
Arrakis è il pianeta più inospitale della galassia. Una landa di sabbia e rocce popolata da mostri striscianti e sferzata da tempeste devastanti. Ma sulla sua superficie cresce il melange, la sostanza che dà agli uomini la facoltà di aprire i propri orizzonti mentali, conoscere il futuro, acquisire le capacità per manovrare le immense astronavi che garantiscono gli scambi tra i mondi e la sopravvivenza stessa dell’Impero. Sul saggio Duca Leto, della famiglia Atreides, ricade la scelta dell’Imperatore per la successione ai crudeli Harkonnen al governo dell’ambito pianeta. È la fine dei fragili equilibri di potere su cui si reggeva l’ordine dell’Impero, l’inizio di uno scontro cosmico tra forze straordinarie, popoli magici e misteriosi, intelligenze sconosciute e insondabili.
Thomas Tull, Mary Parent e Cale Boyter saranno i produttori di Dune, mentre Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert svolgeranno la funzione di produttori esecutivi; Kevin J. Anderson sarà invece il consulente creativo.
Fonte: ScreenRant (via ComicBook.com)