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C’era una volta…a Hollywood deve ancora uscire nelle sale italiane, ma già si parla di una potenziale versione estesa che potrebbe reintegrare varie scene e camei tagliati in fase di montaggio.
Nicholas Hammond – che interpreta il regista Sam Wanamaker – ne ha parlato al podcast di The Mutuals: a quanto pare, sarebbero in corso delle trattative con Netflix per fare in modo che il film di Quentin Tarantino esca sulla piattaforma streaming in forma di miniserie, per una durata complessiva di circa quattro ore. Questa nuova versione potrebbe rispondere a eventuali domande rimaste irrisolte, e lasciare spazio a quegli attori che sono stati esclusi dal montaggio finale (come la partecipazione di Tim Roth). Vista la durata, la suddivisione in episodi agevolerebbe la fruizione.
Un’operazione simile è stata compiuta su Netflix con The Hateful Eight, la cui versione estesa è stata divisa in quattro episodi da 50 minuti. Potrebbe rivelarsi un esperimento interessante anche per C’era una volta…a Hollywood, ma ovviamente dovremo aspettare qualche mese prima che accada, e comunque non è detto che arrivi sul catalogo italiano.
Intanto, vi ricordo che l’uscita in Italia è attesa per il prossimo 18 settembre.
C’era una volta a…Hollywood di Quentin Tarantino è ambientato nella Los Angeles del 1969 in cui tutto sta cambiando, dove l’attore televisivo Rick Dalton (Leonardo DiCaprio) e la sua storica controfigura Cliff Booth (Brad Pitt) cercano di farsi strada in una Hollywood che ormai non riconoscono più. Il nono film dello sceneggiatore-regista presenta un cast stellare e diverse linee narrative in un tributo all’ultimo periodo dell’età d’oro di Hollywood.
Nel cast figurano inoltre Margot Robbie (Sharon Tate), Kurt Russell, Tim Roth, Michael Madsen, Timothy Olyphant, Damian Lewis (Steve McQueen), Dakota Fanning (Squeaky Fromme, la discepola di Charles Manson che in seguito cercò di uccidere il presidente Gerald Ford), Luke Perry (Scotty Lancer), Emile Hirsch (Jay Sebring, parrucchiere di Hollywood che fu ucciso insieme a Sharon Tate e alle altre vittime), Clifton Collins Jr. (Ernesto The Mexican Vaquero), Keith Jefferson (Land Pirate Keith) e Nicholas Hammond (il regista Sam Wanamaker), Al Pacino (Marvin Shwarz, agente di Rick Dalton), James Marsden, Scoot McNairy (Business Bob Gilbert), Lena Dunham (Gypsy) e Maya Thurman-Hawke (Flower Child). e Rafal Zawierucha (Roman Polanski). Al posto del defunto Burt Reynolds è stato scritturato Bruce Dern: interpreta George Spahn, proprietario del ranch che ospitò Charles Manson (Damon Herriman) e la sua family negli anni Sessanta.
L’uscita di Once Upon a Time in Hollywood precederà il 50° anniversario dagli omicidi di Sharon Tate e di quattro suoi amici, assassinati dalla family di Charles Manson nella villa del produttore discografico Terry Melcher. Il budget sarà vicino a quello di Django Unchained, attorno ai 100 milioni di dollari.
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Charles Manson cominciò a radunare seguaci nel 1967, atteggiandosi a leader carismatico e musicista hippy: lui e la sua family (questo il soprannome del gruppo) vissero di furti e altre attività criminali, fondando un culto delirante, razzista e satanista che sfociò nelle stragi dell’agosto 1969, quando Manson inviò alcuni suoi “discepoli” nella villa di un produttore discografico – Terry Melcher – che aveva rifiutato le sue canzoni. La villa era occupata da Sharon Tate, incinta di otto mesi, e da alcuni amici, mentre Polanski si trovava a Londra perché aveva appena finito di girare Rosemary’s Baby. Tutti i presenti furono massacrati dai seguaci di Manson, e gli omicidi continuarono anche nelle settimane successive.
Fonte: The Playlist (via ScreenRant)