Kinds of Kindness: già il titolo anticipa che si assisterà ad un qualche tipo di pluralità, non un tipo di gentilezza, ma diversi. E così è nella maniera, forse, più semplice, ovvero con tre mediometraggi ognuno di una cinquantina di minuti, indipendenti l’uno dall’altro, se non dal giovarsi dello stesso cast (Emma Stone, Jesse Plemons, Willem Dafoe, Margaret Qualley e Hong Chau) che dal ricorrente tema, la gentilezza per l’appunto. Solo che per Yorgos Lanthimos quella parola ha un’accezione molto particolare emerge solo quando asseconda concetti come la manipolazione mentale e il sacrificio fisico (dalla mutilazione al suicidio). Temi in realtà già affrontati in precedenti lavori del cineasta greco (su tutti Alps del 2011 e Il sacrifico del cervo sacro del 2015), ad ogni modo ricorrenti nella sua filmografia che in Kinds of Kindness: trovano la propria elegia: sono messi al centro, sono protagonisti, tutto si muove intorno a loro, anche le storie, anche gli attori.
Le tre storie hanno titoli criptici che girano intorno al primo personaggio che appare, un uomo definito solo con il suo acronimo, R.M.F. che si reca in una villa per ricevere un imprecisato pacco. È la vittima sacrificale di un incidente che un ricco uomo d’affari (Willem Dafoe) che ama manipolare le persone e le situazioni. Vorrebbe creare uno scontro automobilistico in grado di mandare in ospedale tutte le persone coinvolte, compreso quel suo dipendente, Robert (Jesse Plemons), che da una decina d’anni muove come una marionetta in cambio di generosi regali. L’incidente però è lieve, Robert non viene ricoverato, bisogna rifarlo. Solo che Robert non ci sta, ha paura di uccidere qualcuno. E così perde tutto, compresa la moglie. Il senso di abbandono diventa gradualmente insostenibile, soprattutto quando capisce di essere stato già rimpiazzato nelle manie del suo ormai ex capo….
Nel secondo episodio è sempre Plemons il protagonista. Stavolta è un poliziotto la cui moglie, ricercatrice marina, è stata ritrovata dopo giorni in cui sembrava essere rimasta vittima di un incidente nautico. Solo che non sembra la persona di un tempo, almeno non al marito. È ossequiosa e gentile, ma c’è qualcosa che stona. Lo è anche troppo. E così, per dimostrare il rimpiazzo, il marito comincia a chiedergli cortesie sempre più estreme…
Il terzo episodio mette al centro una seguace (Emma Stone) di una ricca setta new age. È alla ricerca di una donna in grado di resuscitare le persone. Per farlo a tempo pieno ha abbandonata la sua famiglia. Tempo fa ha sognato una coppia di gemelle che la salvano dal fondo di una piscina in cui sta annegando. Sente che una delle due, semmai le trovasse, è la persona giusta…
“Osservo la vita e vi trovo tanta cupezza, ma anche senso di ridicolo e situazioni imbarazzanti. Con questo film ho provato a incorporare tutto questo”. Così Lanthimos ha parlato del suo film durante la conferenza stampa di Cannes, dove Kinds of Kindness è stato presentato in concorso. È indubbio che il risultato è centrato. Il film mette a disagio, disturba, pone domande e lascia spesso spaesati come di fatto spesso fa la vita. La capacità di Lanthimos di non tenere conto di nessuno schema preordinato, di usare qualsiasi espediente, logico e illogico, realistico o fantastico, per arrivare a ciò che ha deciso essere il cuore delle storie, è tanto catartico, quanto allo stesso tempo a tratti difficile da osservare senza ogni tanto chiudere gli occhi o sperare che il racconto scorra via il più velocemente possibile. Se c’è un limite a questa opera è una certa difficoltà a passare dal grottesco alla satira, a fare sorridere anche un po’ e bilanciare così le emozioni della visione, ma ci si può ben accontentare.
Una chiusa sugli attori: se Stone (tre volte), Defoe (due) e Qualley (due) sono ormai attori feticcio di Lanthimos, per Jesse Plemons non è solo la prima volta, ma è anche il film che forse lo consacrerà tra i maggiori attori di questo periodo. Gli addetti ai lavori lo sanno già, quasi tutti i grandi registi lo hanno voluto nei propri cast negli ultimi 10 anni. Il grande pubblico invece lo sta cominciando a scoprire.
La pellicola sarà distribuita nelle sale italiane dal 6 giugno.
Danny Boyle e Alex Garland ci regalano un memorabile apprendistato nell'apocalisse, dove orrore e lirismo convivono in parti uguali.
Uno spettacolare trailer di Superman annuncia l'inizio delle prevendite, ma ci sono anche quelli di Fondazione, Eddington, The Institute e Olympo.
Dean DeBlois confeziona un remake fedele che tocca le corde giuste, ma è anche l'emblema di come Hollywood abbia smesso di pensare al futuro.