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The Last of Us , episodio otto: un altro grande omaggio al gioco

Pubblicato il 07 marzo 2023 di DocManhattan

Ottavo e penultimo episodio per The Last of Us e per questa rubrica. Ricapitolando, abbiamo già pubblicato la recensione senza spoiler di tutta la prima stagione di The Last of Us, e con la serie di recap a cadenza settimanale stiamo esaminando, puntata dopo puntata, quali sono le differenze rispetto al gioco e che impatto hanno sulla serie con Pedro Pascal e Bella RamseyQui il recap dell’episodio 1qui quello del 2qui quello del 3qui quello del 4qui quello del 5qui quello del 6, qui quello del 7. Ovviamente, d’ora in avanti, SPOILER sull’episodio 8.

[SPOILER SULL’OTTAVO EPISODIO]

Lasciato alle spalle (battutone) il flashbhack di Left Behind, la storia riprende da dove si era interrotta, ovvero con Joel ridotto male ed Ellie alla ricerca di un modo per curarlo e di qualcosa da mettere sotto i denti.

Anche questo episodio segue in modo molto fedele quanto visto nel gioco di The Last of Us. Ci sono dei dettagli in più riguardo all’allegra comunità di (quasi tutti inconsapevoli) cannibali, ma le scene chiave e interi dialoghi Craig Mazin (a questo punto l’OTTIMO Craig Mazin) per scrivere questo episodio è andato a pescarli pure stavolta nel primo capitolo dell’avventura per le console PlayStation.

Anche nel gioco, infatti, Ellie si imbatte in questi due cacciatori mentre sta seguendo un cervo che è riuscita a colpire. Nel gioco usa l’arco anziché il fucile, ma poco cambia.

È dunque con una freccia che tiene sotto mira David (Scott Shepherd, che tra le altre cose in carriera è stato un cardinale nel The Young Pope di Paolo Sorrentino) e James… cioè il primo Joel! Quell’attore sotto il berretto di lana, Troy Baker, è infatti voce e volto di Joel nei giochi di The Last of Us, oltre che di Sam Drake in Uncharted 4 e di tantissimi altri personaggi del mondo dei videogiochi e dell’animazione USA. Un’altra comparsata con cui Neil Druckmann e Craig Mazin hanno voluto omaggiare il cast dei giochi, dopo Jeffrey Pierce (qui la nostra intervista).

David è, in entrambi i media, una persona apparentemente umana e affabile. Offre ad Ellie le medicine che le servono e, anche quando svela che il tizio ucciso da Joel all’università (nello scontro in cui il protagonista si è procurato la ferita) era uno dei suoi, sembra più che altro un riuscito ribaltamento di prospettiva: per la gente del resort guidata da David, Joel dev’essere effettivamente sembrato solo un pazzo assassino.

Ma poi le cose vanno come sappiamo, e salta fuori che questa gente ha una dieta a base di corpi umani. Altro che terreno troppo duro per seppellire i propri morti. Alcuni dettagli sono diversi, come la dinamica della cattura di Ellie dopo la tentata fuga a cavallo o il fatto che nel gioco Ellie mangia la carne offertale, dopo che le è stato assicurato che è il cervo e non un cristiano: soprattutto perché al suo risveglio nella gabbia ha appena assistito allo smembramento di un cadavere. La “chiacchierata” con David, inoltre, nello show viene spezzata in due momenti distinti.

Ma di fatto resta che David ha brutte intenzioni, perché oltre che cannibale è pure pedofilo, e che Ellie gradisce così tanto la proposta da spezzargli un dito. Sia la frase sui “pezzettini”, sia lo scambio su quello che è stata in grado di fargli la “ragazzina”, sono identici.

Intanto Joel si è ripreso e in tempo zero tortura e uccide brutalmente due degli sgherri di David, dopo essersi fatto indicare l’ubicazione della loro base con un coltello da reggere tra i denti e una cartina. Anche nel videogame li uccide subito dopo tutti e due, solo che lì il primo lo strangola (il secondo lo finisce a bastonate, come nell’episodio).

Il resto è tutto come lo avete visto in TV: il tavolo del mattatoio, il “guarda che sono infetta, e ora che ti ho morso lo sei pure te, gné gné”, James che finisce con la mannaia piantata in gola,

David che cerca Ellie tra i tavoli del ristorante, mentre questo va in fiamme. Quello che nel gioco è uno dei più memorabili boss fight di The Last of Us parte I si chiude pure lì come sapete:

Ellie sfoga tutta la sua rabbia e il suo dolore con quella lama, infierendo sul suo aguzzino tra gli schizzi di sangue e lo sfondo in fiamme. Più simbolica di così, una rappresentazione di una catarsi dal dolore, non saprei.

Poi c’è tempo solo per l’abbraccio con Joel, che calma la ragazzina, ancora in evidente stato di shock. E un’altra grande puntata questa serie l’ha portata a casa. Ci rivediamo la prossima settimana per il gran finale.