Cinema Noi fan dell'horror Interviste
Il film horror Black Phone arriva oggi nelle sale italiane.
La nostra Sonia Serafini ha incontrato il regista Scott Derrickson e Ethan Hawke, che sono tornati a collaborare in una pellicola all’insegna dell’orrore dopo Sinister.
Come confermato da Hawke, Black Phone per certi versi è un horror atipico.
I temi del film sono l’amore che questi fratelli provano l’uno per l’altra, e la responsabilità individuale. Non puoi controllare i tuoi genitori, il mondo, le forze intorno a te, ma puoi controllare te stesso. Se riesci a farlo, starai meglio tu e farai star meglio i tuoi fratelli e le tue sorelle. Ce ne sono pochi di film così terrificanti che ti lasciano di buon umore alla fine. Ho detto a Scott che non avevo mai visto un film che riuscisse a fare questo, essere sia spaventoso che confortante. È una strana sensazione.
Scott Derrickson si è invece soffermato sul fascino del male, che deve contenere una buona dose di mistero.
Credo che il male sia una cosa misteriosa. Un comportamento così sadico tradisce una certa razionalità. Fa più paura un personaggio imperscrutabile. Per questo ci affascinano i serial killer: la loro mancanza di empatia li rende così alieni a un essere umano normale. Per renderli più spaventosi è meglio mantenerli criptici e misteriosi. Dare loro una backstory, per spiegare perché sono diventati così, li annacqua. Se sapessi perché Hannibal Lecter mangia le persone, mi farebbe meno paura.
Trovate maggiori dettagli nella nostra video intervista, che vede anche la partecipazione di Madeleine McGraw e Mason Thames.
Per attivare i sottotitoli spingete l’apposito pulsante in basso a destra dello schermo.
QUI trovate la nostra recensione del film
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Derrickson porta sul grande schermo una storia breve di Joe Hill, figlio di Stephen King e autore di Horns, Nell’erba alta e Locke & Key, insieme all’abituale collaboratore C. Robert Cargill.
Finney Shaw, un timido ma intelligente ragazzo di 13 anni, viene rapito da un sadico assassino che lo rinchiude in un seminterrato insonorizzato dove le urla servono a poco. Quando un telefono disconnesso inizia a squillare sul muro, Finney scopre di poter sentire le voci delle precedenti vittime dell’assassino. E sono decisi a fare in modo che ciò che è successo a loro non accada a Finney.