Black Phone: Ethan Hawke e la sua “rinascita” da villain

Black Phone: Ethan Hawke e la sua “rinascita” da villain

Di Marco Lucio Papaleo

Il telefono non funziona… ma sta squillando: sarà per caso il regista Scott Derrickson, che vuole avvisarci del suo ritorno nelle sale cinematografiche con un nuovo thriller horror che riapre la sua collaborazione con Blumhouse, la casa di produzione più importante nell’ambito di questo genere cinematografico? Derrickson, sceneggiatore e regista di Sinister, L’esorcismo di Emily Rose e Doctor Strange, produce, (co-)scrive e dirige Black Phone, un film inquietante con il quattro volte candidato agli Oscar Ethan Hawke e il giovane Mason Thames, al suo esordio.

Potete leggere la recensione a quest’indirizzo:
Nella tana dell’orco: la recensione di Black Phone

Questa la trama della pellicola:
Finney, un tredicenne timido ma perspicace, viene rapito da un sadico assassino che lo rinchiude in un seminterrato insonorizzato dove urlare serve a poco. Quando un telefono scollegato appeso alla parete inizia a squillare, Finney scopre di poter sentire le voci delle precedenti vittime dell’assassino. Pronte a fare di tutto perché ciò che è successo a loro non accada anche a Finney.

Il film arriverà nelle sale italiane in maniera estesa il 23 giugno, dopo le anteprime che si svolgeranno il 18 giugno, in alcuni cinema selezionati tra cui quelli della catena UCI Cinemas.

Pochi film pongono il cattivo al centro della narrazione e dunque i cineasti erano consapevoli che il Rapitore, serial killer di bambini simbolo del male puro che terrorizzava una città del nord di Denver, doveva essere incarnato da un attore dotato di una profondità, di sfumature e di uno spessore culturale tali da dare consistenza a Black Phone. In cima alla loro lista c’era il quattro volte candidato agli Oscar Ethan Hawke, con cui avevano già girato Sinister, dove era protagonista.

Spiega il regista Scott Derrickson:

Volevo immortalare il modo con il quale una figura del genere potesse diventare quasi mitologica per i bambini. Qualcosa di spaventoso, ma eccitante al tempo stesso. Affascinante, ma anche terrificante.

Tuttavia, c’era un grande ostacolo da superare:

In generale, Ethan non è un grande fan del cinema di genere o horror, perché è troppo timoroso.

afferma Derrickson, ridendo.
Hawke, infatti, in un primo momento era titubante, e non solo per questo motivo.

Non mi dispiace interpretare personaggi imperfetti o spiacevoli, ma una volta che il pubblico entra in contatto con un personaggio dichiaratamente malvagio si raggiunge un punto di non ritorno, cambia il modo in cui si relaziona con l’attore che lo interpreta.

Ma la sceneggiatura, e in particolare il rapporto fra Finney e la sorella Gwen, gli ha fatto cambiare idea.

Ho pensato che fosse speciale perché, anche se si tratta di un film dell’orrore, ha una forte carica emotiva. Questo, insieme al forte desiderio di lavorare di nuovo con Scott, ha reso facile la decisione.

Del resto, sulla potenza espressiva e l’intensità di Hawke è facile fare affidamento: sin dai tempi di quando era un giovane e accorato studente nel classico L’attimo fuggente di Peter Weir l’attore texano è riuscito a catturare l’attenzione del pubblico, ipnotizzandolo quasi con interpretazioni sfaccettate e, spesso, originali.
C’è chi l’ha conosciuto al fianco di Ben Stiller e Winona Ryder in Giovani, carini e disoccupati (1994), chi come artista ossessionato in Paradiso perduto (1998), chi più avanti con Training Day (2002), che gli è valso la prima candidatura agli Oscar nei panni del poliziotto Jake Hoyt. Un ruolo importante nella sua carriera, anche per i suoi risvolti privati, è però quello in Gattaca – La porta dell’universo di Andrew Niccol, dove nel ruolo del ribelle silente Vincent Freeman duetta con Jude Law e conosce la sua futura moglie, Uma Thurman, con la quale avrà due figli: la prima è l’ormai nota Maya, la Robin di Stranger Things.

Hawke, ricordiamo, è anche l’attore feticcio del cineasta Richard Linklater, che l’ha voluto nei suoi due progetti più sperimentali: Prima dell’alba / Before Sunset – Prima del tramonto / Before Midnight, in cui tratteggia la storia d’amore tra il Jesse di Ethan Hawke e la Céline di Julie Delpy nell’arco di vent’anni, e l’ancor più unico Boyhood, le cui riprese sono durate, a intervalli, dal 2002 al 2014, seguendo la crescita del suo giovane protagonista, Ellar Coltrane, e di chi gli sta accanto. Una scommessa stravinta che è valsa numerosi riconoscimenti e premi, tra cui proprio le candidature ai Globe e agli Oscar come miglior attore non protagonista.

Ultimamente, Hawke sembra averci “preso gusto” a interpretare il cattivo della storia: l’abbiamo recentemente visto nel serial Marvel per Disney+ Moon Knight, dove interpreta l’ambiguo e determinato Arthur Harrow, antagonista con una morale tutta sua. Sebbene non sia certo un personaggio positivo, ad ogni modo, Harrow risulta anche affabile e con dei propositi, a differenza del Rapitore di Black Phone, che è un concentrato di pura malvagità.

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