Spider-Man: No Way Home ha fatto il suo ingresso nelle sale da un po’ di tempo, ormai, e Andrew Garfield ha rilasciato la sua prima intervista a Variety.
Come sappiamo, uno dei grandi colpi di scena del film è stato il ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield, che avevano interpretato Spider-Man rispettivamente nelle pellicole dirette da Sam Raimi e Marc Webb.
A proposito di questa rimpatriata e dell’aver indossato di nuovo il costume del famoso supereroe, Garfield ha detto:
Non pensavo proprio che un giorno sarei tornato a parlare di un potenziale ruolo come Peter Parker. Ma poi è arrivata la chiamata di Amy Pascal, Kevin Feige e Jon Watts, che avevano questa idea. Non potevo assolutamente dire di no. Sembrava molto divertente, spirituale e le tematiche erano molto interessanti. Come fan di Spider-Man era già abbastanza l’idea di avere tre Spider-Men nella stessa inquadratura.
Abbiamo parlato molto del concetto di essere un mentore, di fratellanza, di cosa significa essere il fratello maggiore, quello minore e quello nel mezzo. Anche il concetto di vedere qualcuno a cui vuoi bene fare un percorso che hai già fatto, sapendo che non conduce nella direzione sperata.
Quel personaggio è isolato nella sua esperienza emotiva e fisica. Ma cosa succede quando viene spalancata una porta su quella solitudine e ti rendi conto che non sei mai stato solo, che ci sono altri fratelli che stanno attraversando la tua stessa identica cosa?
Si tratta di un grande viaggio spirituale e lo abbiamo fatto nel modo più divertente possibile.
Per Andrew Garfield, riuscire a chiudere delle questioni lasciate in sospeso riguardanti il suo personaggio è stato particolarmente catartico.
Io e Tobey abbiamo girato per due settimane. Penso che siamo riusciti ad ottenere qualcosa che andasse oltre il semplice mostrarsi e dire “Ciao!”. Il mio Spider-Man è riuscito a salvare la storia d’amore del suo fratellino. Ha compensato il momento più traumatico della sua vita, facendo qualcosa di buono per suo fratello, facendo in modo che non avesse il suo destino. C’è qualcosa di infinitamente bello in tutto questo.
Sono così grato. Sono sul serio, sul serio grato di aver potuto chiudere alcune questioni in sospeso per il Peter che stavo interpretando. Amo quel personaggio e sono grato di aver potuto lavorare con questi attori incredibili, questo incredibile regista e la Marvel insieme alla Sony.
C’è una battuta che ho improvvisato nel film, guardandoli [Maguire e Holland] dico “vi voglio bene!”. Quello sono sul serio io, stavo confessando i miei sentimenti.
Per quanto riguarda un ritorno nel ruolo di Spider-Man, Garfield si è dimostrato disponibile, a patto che ci siano la giusta occasione.
Sono decisamente aperto alla possibilità di tornare ad interpretarlo, purché sia la cosa giusta. Peter e Spider-Man sono dei personaggi al servizio di un bene superiore e della collettività. È un ragazzo del Queens, fa parte della classe operaia, conosce le difficoltà, la perdita ed è molto empatico. Mi piacerebbe molto poter usare l’etica di Peter Parker in questo senso, se ci fosse la possibilità di fare un passo indietro e raccontare un’altra storia. Ma dovrei sul serio esserne convinto.
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