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The Last Duel snobbato dai millennials? Ben Affleck dice la sua

Pubblicato il 16 dicembre 2021 di Marco Triolo

Il mese scorso, avevamo riportato le dichiarazioni fatte da Ridley Scott circa il mancato successo di The Last Duel. Secondo il regista, la colpa era dei millennials, “cresciuti con questi c***o di telefonini”, che “non vogliono mai imparare niente a meno che non lo leggano su un cellulare”. Scott, a 83 anni, evidentemente non si preoccupa più di non urtare la sensibilità altrui e di contenere i toni delle dichiarazioni, ma altrettanto evidentemente non ha capito che il vero problema è stata l’assenza del pubblico target del film dalle sale a causa del Covid.

Tutti concetti su cui ora torna una delle star, e co-sceneggiatore del film, Ben Affleck. Intervistato sul red carpet della première di The Tender Bar, film di George Clooney che arriverà su Amazon Prime Video a gennaio (QUI il trailer) e grazie al quale ha ottenuto una nomination ai Golden Globes, Affleck ha commentato l’uscita di Scott e cercato di sintetizzare le sue impressioni sui motivi che hanno portato al risultato deludente di The Last Duel.

Prima di tutto ha commentato l’episodio riportato dai media qualche giorno fa, quello in cui ha mandato “a quel paese” (per usare un eufemismo) un giornalista durante un’intervista online. Eccola:

Affleck ha detto:

Siamo onesti, chi non ha mai voluto dire così durante un junket? Ridley è arrivato a un punto della carriera in cui, ovviamente, è totalmente sgombro di preoccupazioni su quello che pensa la gente.

A proposito di The Last Duel:

La verità è che ho fatto film che non funzionavano e hanno floppato, perché non erano buoni. È molto facile capire perché sia andata così in quei casi. Il film fa schifo, la gente non vuole vederlo, chiaro? Invece questo film, The Last Duel, mi piace molto. È bello e piace – l’ho visto proiettato davanti a un pubblico – e ora sta andando bene in streaming. Non è uno di quei film che ti fanno dire “Oddio, come vorrei che avesse funzionato”. Piuttosto la causa è il cambiamento sismico che sto vedendo, e sto avendo questa conversazione con ogni singola persona che conosco. Il discorso cambia leggermente, ma il succo è lo stesso: come sta cambiando [l’industria del cinema]?

Uno dei modi fondamentali in cui sta cambiando è che la gente che vuole vedere film drammatici complicati, adulti e non legati a franchise è la stessa che sta dicendo: “Sai che c’è? Non ho bisogno di uscire e andare al cinema perché preferisco mettere in pausa, andare in bagno, finirlo domani”. È questo, oltre al fatto che puoi vedere i film con un’ottima qualità a casa. Non è come quando ero piccolo io che la TV di casa era uno schermo di 11 pollici in bianco e nero. Oggi puoi comprare un televisore da 65 pollici da Walmart per 130 dollari. La qualità è migliorata e la gente si guarda i film in streaming in Dolby Vision e Dolby Atmos. È tutto cambiato.

E sapete una cosa? Sapevo che le cose stavano cambiando anche prima che arrivasse la pandemia con Tornare a vincere. Ricordo di aver pensato: “Questo film mi piace molto, e nessuno lo vedrà”. Ne ero certo: non avrebbe funzionato al cinema. La gente non vuole vedere film drammatici. Poi è arrivata la pandemia e, ironia della sorte, uno dei primi film a essere lanciato in streaming è stato Tornare a vincere, e la gente lo ha visto. Mi sono detto: “Sai che c’è? Non è così male”. Preferisco che la gente lo veda e non c’è bisogno di rimanere ancorati alle vecchie usanze.

Affleck professa comunque amore per l’esperienza cinematografica in sala:

L’esperienza cinematografica è fantastica, la adoro, ma l’industria è cambiata nel tempo. Prima fu il vaudeville, poi i film muti, poi i film sonori e poi il colore. Poi è arrivata la radio e la gente diceva che avrebbe ucciso il cinema. Poi è arrivata la TV e tutti dicevano che avrebbe ucciso il cinema. Ogni volta è la stessa cosa, la gente guarda le storie che ama in modi diversi. Penso sia giusto così.

Buone notizie

Ben Affleck sembra molto ottimista, dunque, circa il futuro del settore:

In realtà la buona notizia è – e non ho i numeri davanti a me in questo momento – ma potrei scommettere che la gente sta vedendo più [contenuti] ora, e ne sta consumando di più. Questa è una cosa buona e una delle ragioni per cui le piattaforme streaming stanno realizzando prodotti di qualità. Voglio dire, i contenuti sono spettacolari. Succession? Spettacolare! Ozark? Spettacolare! Quando ho iniziato a fare questo mestiere, la televisione, di per sé, era buona. Era fatta da programmatori seriali che creavano contenuti, e alcune delle serie erano fatte molto bene, ma erano sempre a un livello diverso dai film, che cercavano di essere arte. Non è più così ora. Si vedono serie in streaming che sono semplicemente magnifiche.

Molto spesso sono colpevole io stesso. Sono andato a vedere un solo film al cinema. Quel film era Licorice Pizza. Ci sono probabilmente due o tre registi, gente come Paul Thomas Anderson e Quentin Tarantino, che fanno dire alla gente: “Ok, vedrò due o tre film al cinema quest’anno. Andrò a vedere i loro”. Penso che ora vedremo almeno 40 film [distribuiti al cinema] all’anno. All’epoca dell’uscita di Gone Baby Gone, venivano distribuiti circa 600 film all’anno. C’erano sette film in uscita nello stesso weekend. Era molto difficile, e penso che forse [The Last Duel] sarebbe andato meglio in streaming perché il modo in cui [gli studios e le piattaforme] identificano il pubblico target e pubblicizzano a esso il film è molto efficiente. Pensate a [The Tender Bar]. Amazon ha una diffusione enorme. Tutti usano Amazon. Magari per fare la spesa, comprare frigoriferi, quello che volete, ma comunque lo usano, e si possono raggiungere le persone così. Credo che ci si debba aggiornare o si rischia di diventare dinosauri, come mi dicono i miei figli.

E questa è stata davvero una risposta esauriente, grazie Ben.

Fonte: The Hollywood Reporter