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WarnerMedia a Ray Fisher: “È ora di guardarsi avanti”

Pubblicato il 08 gennaio 2021 di Marco Triolo

La faida tra Ray Fisher e Warner Bros. sembra essere arrivata a un punto di svolta. L’attore ha risposto di recente a un articolo di TheWrap secondo cui il personaggio di Cyborg sarebbe stato escluso da The Flash. L’implicazione era che Fisher fosse stato scaricato per via delle sue dichiarazioni sul presidente di DC Films Walter Hamada, con cui ha detto di non voler più lavorare perché, secondo lui, avrebbe messo i bastoni tra le ruote alle indagini su Joss Whedon e Justice League. Fisher ha negato la notizia in una lunga serie di tweet, in cui si legge, tra le altre cose:

Suggerisco con forza a TheWrap di correggere subito l’articolo. Per quanto apprezzi il forte desiderio del giornalista di soddisfare le richieste di WB Pictures e Walter Hamada, è inaccurato. Non ho dato pubblicamente le dimissioni da niente.

Il fatto è questo: l’indagine su Justice League ha spinto WarnerMedia (e le società affiliate) a sbarazzarsi di Joss Whedon. Geoff Johns lo seguirà presto. Se Walter Hamada avesse ottenuto quello che voleva, NIENTE di questo sarebbe stato possibile, e il ciclo di abusi sarebbe proseguito.

Io e la mia squadra siamo ancora impegnati in conversazioni con WarnerMedia su tutte queste questioni e – Flash o meno – intendiamo arrivarne a capo.

Fisher, insomma, suggerisce che l’ex presidente di DC Entertainment e produttore di Justice League Geoff Johns presto verrà sbattuto fuori dalla compagnia. Ma a smentire la cosa è intervenuto un articolo di Variety, in cui si afferma che Geoff Johns “ha svariati progetti con WarnerMedia e continua a lavorare con la compagnia”, secondo diverse fonti vicine alla stessa. Johns proseguirà a lavorare come showrunner della serie Stargirl e produttore esecutivo di Batwoman, Doom Patrol, Titans e Superman & Lois.

Ora di guardarsi avanti

Un portavoce di WarnerMedia ha ribadito a TheWrap che l’indagine è conclusa e che la compagnia ha sentito più di ottanta persone nel corso dell’inchiesta, coordinata da un ex giudice federale. Un’inchiesta definita “scrupolosa”, che ha portato ad “azioni riparatrici”:

Abbiamo piena fiducia nella scrupolosità e integrità dell’indagine, e sono state prese azioni riparatrici. L’indagine si è conclusa, ed è ora di guardarsi avanti.

Insomma, se Ray Fisher giura di essere pronto a proseguire con la sua battaglia, dall’altra parte WarnerMedia pare certa di aver fatto tutto il possibile e che la questione sia dunque chiusa. Difficile, però, che questo soddisfi l’attore.