Attualmente non sappiamo quale sarà il destino del film di Star Trek che il creatore di Fargo e Legion Noah Hawley avrebbe dovuto dirigere. La produzione è stata messa in pausa dalla nuova presidente di Paramount, Emma Watts, che sta rivalutando questo e gli altri progetti legati a Star Trek. Ovvero il film ideato da Quentin Tarantino e l’eventuale quarto episodio della “Kelvin Timeline”, la saga con Chris Pine e Zachary Quinto. A quanto pare, il problema era legato al tema del film, incentrato su una pandemia che spazza via molte forme di vita nella galassia. Una trama ritenuta un po’ troppo vicina agli eventi che stiamo vivendo attualmente. La lavorazione è stata fermata quando era già piuttosto avanzata: la sceneggiatura era stata ultimata e Hawley aveva iniziato a ingaggiare i designer per la parte visiva del film.
Già in passato Hawley aveva lasciato intendere che il suo film sarebbe stato slegato dalla Kelvin Timeline e avrebbe invece introdotto un nuovo cast. Ora, parlando con Variety, il regista lo ha confermato… con una riserva.
Hawley ha paragonato il film a quanto fatto nella prima stagione di Fargo, dove il ritrovamento della valigetta del film svela che la serie si svolge nello stesso universo narrativo:
Non faremo Kirk e non faremo Picard. È un nuovo inizio che ci permette di fare ciò che abbiamo fatto con Fargo, dove nelle prime tre puntate ti convinci che non abbia assolutamente a che fare con il film, e poi scopri i soldi. In questo modo si premia il pubblico con qualcosa che ama.
Dunque stiamo parlando di un film a se stante ma ben inserito nel mondo creato da Gene Roddenberry. Fatto che non stupisce, nel senso che ogni singolo prodotto uscito con il marchio Star Trek è sempre stato ambientato in una o nell’altra continuity. Ma se Hawley cita la valigetta, vuol dire che il legame sarebbe stato un po’ più stretto con una qualunque delle precedenti iterazioni della saga.
Hawley comunque sembra ottimista sul futuro del suo film, che definisce “ancora vivo, solo in stasi”. Speriamo in bene, perché tra i vari progetti sembra quello più promettente (con buona pace di quello di Tarantino, che l’autore ha già abbandonato).