Da tempo, Damon Lindelof ribadisce continuamente che il suo coinvolgimento in un’eventuale stagione 2 di Watchmen è improbabile. Di recente, Regina King ha aggiunto che, senza Lindelof, probabilmente lei non parteciperebbe a una nuova stagione. Ma siccome Watchmen si è rivelata una serie particolarmente profetica, visti gli eventi che hanno travolto in questi mesi l’America e hanno riportato a galla la questione razziale, possiamo aspettarci che HBO prima o poi ci riprovi. Possiamo aspettarci, insomma, che Watchmen venga risuscitata, anche se con altri autori.
E questa è un’eventualità che a Lindelof non dispiacerebbe. Parlando con Collider, l’autore ha detto di non essere necessariamente “prosciugato” – e già questo è un cambiamento rispetto a quando diceva di non avere idee, e lascia aperto uno spiraglio. Ma ribadisce che preferirebbe vedere qualcun altro al timone di una stagione 2.
Ecco che cosa ha detto:
Alan [Moore] e Dave [Gibbons] hanno creato [Watchmen] e poi lo hanno lasciato stare per 30 anni. Ovviamente poi Zack [Snyder] ha fatto il suo film, un adattamento abbastanza canonico dei 12 numeri, e poi abbiamo fatto la nostra stagione di televisione. Quello è stato il mio turno. Ho potuto scendere in pista per un minuto e fare le mie mosse, ma poi tocca ritirarsi ai margini della pista e lasciare a qualcun altro il turno di ballare. Credo che la cosa migliore per Watchmen, che amo molto, sia che qualcun altro abbia la sua chance. Penso che potrebbe essere molto più interessante di qualsiasi cosa che potrei fare io […]. A meno che non mi venga un’idea tanto importante per me quanto il massacro di Tulsa, non avrebbe senso che lo facessi. E quell’idea non mi è venuta. Preferisco […] lasciare spazio a qualcun altro, che possa farsi avanti e dire “Ho un’idea”.
Damon Lindelof è dunque abbastanza sicuro che una seconda stagione si farà con un nuovo showrunner. Ed è aperto sia a una storia completamente nuova, sia a una continuazione della sua. In questo caso, l’eventuale nuovo showrunner dovrebbe raccontare la presa di coscenza di Angela Abar e, forse, anche la sua transizione da umano a divinità. Nella scena finale della prima stagione, infatti, Angela sembrava pronta a ereditare i poteri del Dr. Manhattan:
Vedo che molta gente […] è interessata a scoprire come sarebbe il mondo se venisse rimodellato da Angela Abar. Non ho una risposta a questa domanda, ed è per questo che la serie è finita in quel punto. È chiaro però che ha l’intenzione di diventare un dio, altrimenti perché mai avrebbe mangiato l’uovo e sarebbe entrata nella piscina in quel modo? Ha accettato la sfida. Una sfida lanciata non da Jon Osterman o Cal Abar o Dr. Manhattan o come volete chiamarlo, ma in realtà dal nonno di Angela. L’ultima cosa che le dice, parlando del Dr. Manhattan, è “Era un brav’uomo, ma avrebbe potuto fare di più”. E l’idea è che Angela si stia preparando a fare di più. E, che funzioni o meno, questo è ciò che sta venendo chiesto a tutti noi oggi, ed è ciò che mi rende ottimista. La stessa idea era alla base di Tomorrowland. Il futuro non è qualcosa che ti accade, ma qualcosa che tu fai accadere.