La morte di George Floyd per mano di un agente di polizia a Minneapolis ha scatenato nell’ultima settimana manifestazioni e riot in molte città americane. Un episodio gravissimo che ha messo nuovamente l’America allo specchio, a contemplare le proprie disparità e ingiustizie. E ha spinto già diverse star a prendere una posizione pubblica di supporto nei confronti della causa. Abbiamo già letto la lunga lettera di Arnold Schwarzenegger che invoca il lato migliore della società americana. E poi ci sono state le proteste di John Boyega, Don Cheadle, Steve Carell e molti altri.
Ora fanno la loro parte J.J. Abrams e la moglie Katie McGrath tramite la loro fondazione, e la coppia Ryan Reynolds / Blake Lively. Abrams e McGrath, insieme a Bad Robot, la casa di produzione di Abrams, hanno annunciato che doneranno 10 milioni di dollari nell’arco di 5 anni a diverse organizzazioni e associazioni impegnate nella lotta contro il razzismo e le diseguaglianze sociali. Inizieranno donando 200 mila dollari a testa ai seguenti gruppi: Black Lives Matter LA, Black Futures Lab, Community Coalition, Equal Justice Initiative e Know Your Rights Camp.
“Quando è troppo è troppo”, si legge nel post. “Basta brutalità della polizia. Basta privilegi fuori misura. Basta conversazioni educate. Basta lusso bianco. Basta disparità di accesso”. E ancora:
L’abbandono e l’abuso di secoli contro i nostri fratelli e sorelle neri possono essere affrontati solamente con un investimento modulare […]. La filantropia delle aziende e dei privati non potrà mai ottenere l’impatto necessario per superare queste disuguaglianze sistemiche, ma le società e gli individui che ne hanno la possibilità devono fare quello che possono finché i nostri leader con ci guideranno.
Blake Lively e Ryan Reynolds hanno invece deciso di donare 200 mila dollari allo NAACP (National Association for the Advancement of Colored People) Legal Defense Fund, un’organizzazione che si prefigge di ottenere la giustizia sociale eliminando le disparità tramite contenziosi, patrocini ed educazione pubblica. La coppia ha scritto:
Non ci siamo mai dovuto preoccupare di preparare i nostri figli alle diverse applicazioni della legge o a cosa potrebbe accadere se venissimo fermati dalla polizia in auto. Non sappiamo cosa si provi a vivere così giorno dopo giorno. Non riusciamo a immaginare quel genere di paura e rabbia. Ci vergognamo di aver ignorato, in passato, quanto profonde siano le radici del razzismo sistemico.
Stiamo educando i nostri figli in modo diverso da come hanno fatto i nostri genitori con noi. Vogliamo educare noi stessi alle esperienze degli altri e parlare con i nostri figli di tutto, specialmente la nostra complicità. Parliamo dei nostri pregiudizi, cecità e dei nostri errori. Ci guardiamo indietro e vediamo così tanti errori, che ci hanno portato a esaminare profondamente chi siamo e chi vogliamo diventare. Ci hanno condotto verso grandi percorsi educativi.