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Watchmen: porte aperte a un cameo di Robert Redford

Pubblicato il 20 dicembre 2019 di Marco Triolo

Watchmen si è da poco conclusa, ma già molti ne parlano come di una delle serie dell’anno. Una delle cose più curiose e interessanti della sua mitologia è stata la scelta di nominare Robert Redford presidente degli Stati Uniti nella realtà parallela della serie. Un’idea che, per la verità, nasce da una vignetta del fumetto di Alan Moore e Dave Gibbons.

Prima che la serie andasse in onda, si era diffusa la notizia (errata) che Redford sarebbe apparso nel ruolo di se stesso. Ora sappiamo al 100% che non è stato così, ma non perché Damon Lindelof non ci abbia provato. Anzi, parlando con Collider, il creatore di Watchmen ha rivelato di aver scritto una lettera all’attore e regista per informarlo che lo avrebbero usato in quel modo.

La lettera a Robert Redford

Abbiamo scritto a Robert Redford una lettera, descrivendo per quale ragione volessimo utilizzarlo nella serie. Quale fosse il senso generale di Watchmen per noi. E l’incredibile stima che avevamo per lui sia come attore che artista, sia come illustre liberale progressista con cui molti di noi condividono ideali, dietro le quinte. In quella lettera gli abbiamo anche lasciato aperta una porta: se avesse scelto di rispondere, lo avremmo invitato a recitare nella serie, se lo avesse gradito. È un uomo molto occupato, e deve ancora rispondere alla lettera. Ma, spero, un giorno le nostre strade si incroceranno, e quella porta sarà sempre aperta.

È forse la prima volta, oltretutto, che Lindelof lascia trapelare una qualche speranza di vedere una seconda stagione di Watchmen con lui coinvolto. L’ultima frase sembra quasi prometterlo, a meno che non si riferisse a un generico progetto futuro, oltre la serie HBO.