Cinema

L’altro Gladiatore 2, il sequel più assurdo mai realizzato?

Pubblicato il 29 settembre 2024 di Filippo Magnifico

Dopo quasi 25 anni, Il Gladiatore sta finalmente per avere un sequel ufficiale, in arrivo nelle sale italiane il 14 novembre. Diretto ancora una volta da Ridley Scott e con protagonisti Paul Mescal e Pedro Pascal, Il Gladiatore 2 è senza ombra di dubbio uno dei film più attesi del 2024. Tuttavia, questa non è stata la prima idea di continuare l’epica storia di Massimo Decimo Meridio. Nel corso degli anni, ci sono stati vari progetti e fasi di sviluppo, tra cui una versione particolarmente originale scritta dal musicista Nick Cave.

L’idea di Nick Cave

Nonostante il finale del primo film, con la morte eroica di Massimo, Russell Crowe desiderava esplorare ulteriormente il personaggio. Fu così che invitò Nick Cave, noto principalmente per la sua carriera musicale, a scrivere una sceneggiatura che potesse dare seguito alla storia.

Massimo nell’aldilà

La sceneggiatura di Cave iniziava con Massimo che si risvegliava in un aldilà oscuro e piovoso, lontano dai dorati Campi Elisi. In questa dimensione ultraterrena, guidato dal fantasma Mordecai, incontrava divinità decadenti come Giove e Marte. Tra questi dèi c’è però un traditore, Efesto, che diffondeva una nuova e pericolosa fede.

La missione di Massimo

Giove affidava a Massimo una missione: eliminare Efesto per guadagnarsi il diritto di riunirsi alla sua famiglia nei Campi Elisi. Da qui si sviluppava una trama che mescolava il soprannaturale con battaglie epiche. Tuttavia, il colpo di scena più sorprendente arrivava quando, dopo aver sconfitto Efesto, Massimo veniva riportato in vita, trasportato avanti nel tempo di decenni. Tornato a Roma, scopriva che suo figlio Marius, creduto morto, era ancora vivo.

Un viaggio nel tempo

La trama si arricchiva di nuovi personaggi e conflitti, come il nipote di Commodo, Lucio, e culminava con spettacolari battaglie nel Colosseo. Ma Cave non si fermava qui: Massimo si ritrovava coinvolto in guerre di epoche diverse, dalle Crociate alla Seconda Guerra Mondiale, fino ai giorni nostri, in un viaggio temporale che diventava una metafora del ciclo infinito della guerra.

La fine del progetto

Nonostante l’audacia e l’originalità della sceneggiatura (caratteristiche che di certo non si possono negare), Russell Crowe non fu convinto, liquidando l’idea con un semplice: “Non mi piace“. Per Cave, tuttavia, il fatto che il film non sarebbe mai stato realizzato gli permise di scrivere liberamente, senza pressioni.

Mi sono divertito moltissimo a scriverlo, perché sapevo perfettamente che non sarebbe mai stato realizzato.

L’assenza dei gladiatori

Sebbene la sceneggiatura di Cave fosse piena di simbolismo mitologico e religioso, mancava un elemento chiave: i gladiatori. Senza le iconiche battaglie nel Colosseo, l’essenza de Il Gladiatore sembrava svanire. E così, la versione di Nick Cave rimase un progetto ambizioso che non vide mai la luce.

Il vero Gladiatore 2

Ora, con l’arrivo nelle sale del vero Gladiatore 2 (questa volta senza Russell Crowe), è interessante riflettere su come la storia di Massimo avrebbe potuto prendere una direzione radicalmente diversa.

Fonte: BBC

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