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50 Cent porta le accuse di abusi mosse a Diddy in una docuserie Netflix

Pubblicato il 26 settembre 2024 di Alessia Murri

Negli ultimi giorni si è parlato a lungo dell’arresto e delle accuse mosse contro Sean “Diddy” Combs in seguito ad alcuni filmati ritrovati che inchioderebbero il rapper per traffico sessuale, violenza su minori, racket e spaccio di droghe. Su questo 50 Cent sta producendo una docuserie per Netflix con la regia di Alexandra Stapleton.

 “Questa è una storia con un significativo impatto umano. È una narrazione complessa che abbraccia decenni, non solo i titoli o le clip viste finora. Stiamo cercando di dare voce a chi non ha voce e di presentare prospettive autentiche e ricche di sfumature. Sebbene le accuse siano inquietanti, invitiamo tutti a ricordare che la storia di Sean Combs non è la storia completa dell’hip-hop e della sua cultura. Il nostro obiettivo è garantire che le azioni individuali non oscurino i contributi più ampi della cultura”

L’idea di 50Cent di girare un documentario sulla figura di Diddy era già stata annunciata lo scorso dicembre, quando il rapper e produttore era stato accusato di violenza sessuale da quattro donne, tra cui anche la ex fidanzata Cassie Ventura. Buona parte del ricavato della docuserie, spiega 50Cent, dovrebbe andare alle associazioni che si occupano di difendere proprio le vittime di abusi del genere.

A mettere altra carne al fuoco sarebbe ora l’autobiografia di Kim Porter, moglie di Diddy scomparsa nel 2018, intitolata Kim’s Lost Words: A Journey for Justice, from the Other Side, in cui la donna parla senza filtri delle azioni compiute dal rapper. Anche se i figli hanno risposto alla cosa definendo il libro “tutte ca****e”.

50 Cent è produttore esecutivo tramite la sua etichetta G-Unit Film & Television, mentre Stapleton è produttore esecutivo per House of Nonfiction, con la partecipazione di Texas Crew Productions.

Fonte: Variety 

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