Le nomination agli Oscar di quest’anno sono piuttosto democratiche, considerando la situazione di emergenza che stiamo vivendo. A parte Mank, che ha dieci nomination, buona parte delle opere che concorrono all’Oscar per il miglior film hanno ricevuto sei nomination. Come ogni anno, nonostante sia uscita meno roba del solito, gli snobbati non mancano. Andiamo a scoprire i principali…
Netflix ha totalizzato 35 nomination, eppure una delle punte di diamante della sua programmazione 2020 è stata quasi completamente snobbata. Da 5 Bloods di Spike Lee è candidato solo per la colonna sonora di Terence Blanchard. Lee non è stato proprio considerato, così come l’eccezionale Delroy Lindo. Stessa sorte capitata al film in occasione dei Golden Globes.
Il nuovo, spettacolare action fantascientifico di Christopher Nolan ha solo due candidature, effetti visivi e scenografie. Certo, non poteva aspirare alle nomination più “illustri” – è stato amato meno di altri film di Nolan e narrativamente è molto ostico – ma almeno Tenet poteva fare incetta di quelle tecniche, come fotografia, sonoro, montaggio. E invece niente.
The Human Voice, il corto di Pedro Almodovar interpretato da Tilda Swinton, girato a Madrid dopo il lockdown, pareva un ottimo candidato per la categoria dei corti live action, da cui invece è stato escluso.
One Night in Miami, esordio alla regia di Regina King, ha ottenuto tre nomination: miglior sceneggiatura non originale (Kemp Powers), attore non protagonista (Leslie Odom Jr.) e canzone (Speak Now). Non ha ottenuto però né quella al miglior film né alla miglior regia.
Dura parlare di film snobbato: Ma Rainey’s Black Bottom di George C. Wolfe ha ottenuto cinque nomination (tra cui quella postuma a Chadwick Boseman). Per questo suona ancora più strano che non sia stato candidato come miglior film o per la miglior regia.
Notizie dal mondo di Paul Greengrass ha ottenuto quattro nomination tecniche, ma nessuna di quelle principali. Tom Hanks, in particolare, non è stato incluso nella cinquina dei migliori attori.
Amy Adams ha ottenuto in carriera sei nomination senza mai vincere un Oscar. Quest’anno è rimasta totalmente a bocca asciutta, nonostante per Elegia americana sia stata candidata la collega Glenn Close (che ha ottenuto un primato tutto suo: è stata candidata sia agli Oscar che ai Razzie per lo stesso ruolo).
Chiudiamo con un po’ di sano patriottismo: Notturno, il documentario di Gianfranco Rosi che avrebbe dovuto rappresentare l’Italia nella categoria miglior film internazionale, non è stato candidato. Ci consoliamo con le due nomination a Pinocchio (costumi e trucco e acconciature) e la nomination a Io sì (Seen) di Laura Pausini per La vita davanti a sé.