Dopo John Boyega, Don Cheadle, Steve Carell e molte altre star, è arrivato il turno delle major di Hollywood.
Grandi nomi come Warner Bros., Universal, Disney, sono intervenuti su twitter e si sono apertamente schierati dalla parte di George Floyd, mentre in America proseguono le proteste.
La morte dell’uomo ha fatto tornare a galla una questione che, regolarmente, si è riproposta nel territorio americano: la violenza della polizia contro le persone afroamericane.
Ecco alcuni messaggi comparsi nelle ultime sul popolare social network, scanditi dall’hashtag #BlackLivesMatter.
“Somebody has to stand when others are sitting. Somebody has to speak when others are quiet.” – Bryan Stevenson
We stand with our Black colleagues, talent, storytellers and fans – and all affected by senseless violence. Your voices matter, your messages matter. #BlackLivesMatter
— Warner Bros. (@warnerbros) May 31, 2020
— Walt Disney Studios (@DisneyStudios) May 31, 2020
— Prime Video (@PrimeVideo) May 31, 2020
To be silent is to be complicit.
Black lives matter.We have a platform, and we have a duty to our Black members, employees, creators and talent to speak up.
— Netflix (@netflix) May 30, 2020
— Paramount Pictures (@ParamountPics) May 31, 2020
— Universal Pictures (@UniversalPics) May 31, 2020
Injustice anywhere is, and will always be, a threat to justice everywhere#BlackLivesMatter
If you’d like and are able to, you can donate to the #GeorgeFloyd Memorial Fund here: https://t.co/ahyIdNplox pic.twitter.com/Cp3nLxB82i— Altitude (@AltitudeFilms) May 31, 2020
We have been silent. Silence is not an option. pic.twitter.com/39Y6XPz3D7
— A24 (@A24) May 31, 2020
“Neither love nor terror makes one blind: indifference makes one blind.” – James Baldwin
We stand with our Black colleagues, employees, fans, actors, storytellers — and all affected by senseless violence. #BlackLivesMatter
— #BlackLivesMatter (@hbomax) May 31, 2020
— MGM Studios (@MGM_Studios) June 1, 2020
George Floyd, afroamericano, è stato fermato verso le otto di sera di lunedì 25 maggio da due agenti bianchi. Secondo una nota della polizia «appariva sotto gli effetti di alcol e droga» e, sempre stando a quanto riportato dalla polizia, avrebbe opposto resistenza all’arresto.
Quello che sappiamo di sicuro è che uno dei due agenti lo ha bloccato a terra, premendogli con forza il ginocchio all’altezza del collo.
Tutto questo di fronte a moltissimi passanti, che hanno fatto notare ai poliziotti quanto fosse eccessivo e pericoloso – per la vita del povero George Floyd – quel gesto.
«Non si muove nemmeno, dannazione» ha detto uno dei passanti mentre l’agente continuava a premere con forza quel ginocchio sulla sua testa.
E George Floyd, poco dopo, ha smesso di muoversi sul serio. Per sempre.
Il suo calvario, durato ben 10 minuti, è diventato pubblico grazie al video di un passante, che ha denunciato la cosa ed è stato ricondiviso migliaia di volte.
Quattro agenti di polizia sono stati licenziati dopo questo tragico e inaccettabile evento ed è stata coinvolta l’FBI per indagare su quanto successo.