In Francia i cinema resteranno aperti nonostante le misure che il governo sta cominciando a prendere per contrastare la diffusione del coronavirus. Le sale potranno aprire, ma ovviamente con delle restrizioni: non più di cento persone all’interno di esse. Questo vale anche per i teatri.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha comunicato nelle scorse ore che le scuole e le università verranno chiuse a tempo indeterminato a partire da lunedì. Ha definito la pandemia “l’emergenza sanitaria più grave degli ultimi 100 anni in Francia”. E ha invitato le persone a stare il più possibile a casa.
Per questo, e per il fatto che molti distributori hanno rinviato le uscite dei loro film, gli esercenti francesi sono abbastanza pessimisti sul fatto che il pubblico si presenterà alla cassa. Jocelyn Bouyssy, presidente di CGR Cinemas, la seconda più grande catena di multiplex in Francia, ha dichiarato:
Restermo aperti, ma non abbiamo più film da proiettare. Tutti quanti stanno rimandando le loro uscite. Mi chiamano ogni 15 minuti, ci sarà un enorme ingorgo di uscite da gestire tra settembre e ottobre.
Molti grossi studios americani, come Disney, Warner Bros., Paramount e Universal, stanno già cancellando le uscite più importanti della primavera. Film come Fast & Furious 9, A Quiet Place 2 e Mulan, ma anche The New Mutants e Antlers, sono stati rimandati. E il box office francese, in linea con quanto accaduto in Italia, è già crollato del 40%.
Il nuovo decreto del governo oltretutto non stabilisce quando le cose torneranno alla normalità. Il precedente, annunciato il 10 marzo, sarebbe scaduto il 15 aprile.
Altri paesi europei stanno iniziando a seguire l’esempio dell’Italia e di paesi come Norvegia, Danimarca, Grecia e Polonia. Le principali catene di cinema spagnoli, come Yelmo, Golem, Cinesa e Kinépolis, hanno deciso di chiudere i battenti. In Germania sono, finora, i singoli comuni a decidere se chiudere le sale o meno. Belgio (dove già il governo ha imposto la chisura di bar, ristoranti e discoteche), Svezia e Finlandia dovrebbero seguire a ruota. Altri paesi, come Romania e Irlanda, hanno invece seguito l’esempio francese, limitando il numero di posti occupabili.
Fonti: Variety, The Hollywood Reporter