Le pesanti critiche di Martin Scorsese nei confronti dei cinecomic hanno sollevato un polverone nel web. Come sappiamo, il regista nel corso di un’intervista ha paragonato i film sui supereroi a “parchi giochi”, scatenando un forte dibattito.
Non li guardo. Ci ho provato, sia chiaro, ma per quanto mi riguarda non si tratta di cinema. Onestamente, nonostante siano fatti bene e tutto l’impegno possibile da parte degli attori, riesco a considerare quei film come una specie di parco giochi. Non stiamo parlando certo di cinema, dove delle persone cercano di trasmettere delle emozioni ad altre persone.
E le risposte sono arrivate, prima da James Gunn e poi da Samuel L. Jackson e Karen Gillan, e infine da Robert Downey Jr., storico volto di Tony Stark nell’Universo Cinematografico Marvel.
La nostra Sonia ha incontrato a Londra Paul Rudd, da oggi su Netflix con Living With Yourself, nuova serie comedy creata da Timothy Greenberg (The Daily Show with Jon Stewart). Lui conosce molto bene il mondo dei cinecomic, dato che si tratta dell’Ant-Man del MCU. Cosa pensa, quindi, delle dichiarazioni di Scorsese?
Ecco la sua risposta. Con l’attore Aisling Bea, anche lei nel cast della serie Netflix.
In Living With Yourself Paul Rudd interpreta un doppio ruolo: la prima stagione dello show, composta da otto episodi, racconta infatti la storia di Miles, un uomo stanco della sua vita, che decide di sottoporsi ad un trattamento per diventare una persona migliore, finendo con l’essere rimpiazzato da una versione migliore di se stesso, chiamata Miles 2.0.
Jonathan Dayton e Valerie Faris, i nomi dietro Little Miss Sunshine e La battaglia dei sessi, dirigono la serie e partecipano anche come produttori esecutivi.