Durante un incontro con il pubblico alla Festa di Roma, Edward Norton ha detto la sua sulla diatriba Marvel/Scorsese. L’attore, che ha interpretato L’incredibile Hulk, ha preso decisamente le difese di Martin Scorsese. Sottolineando come, in realtà, sia ormai prassi prendere una dichiarazione e riportarla fuori contesto, causando reazioni forti. Ecco cosa ha dichiarato:
Credo che Martin Scorsese abbia dimenticato più cose sul cinema di quante chiunque di noi possa mai sperare di apprendere. È uno degli individui più immersi nella sua arte sul pianeta. Ha guadagnato il diritto di esprimere qualunque opinione abbia sul cinema.
Penso anche, però, che il suo discorso fosse più complesso. Ormai c’è l’abitudine di prendere questo tipo di dichiarazioni e pubblicarne un estratto, e poi la gente si offende. Il suo discorso era più complesso, parlava di cosa genera in lui emozioni. Ognuno reagisce in maniera diversa davanti a storie e mitologie diverse. Alcuni si riconoscono in una cosa, altri in un’altra. Non c’è modo, non esiste una formula per quantificare cosa crei quella magia.
Nel corso della lunga chiacchierata, Norton ha anche parlato dell’esperienza di Fight Club e La 25a ora. Nel caso del primo, ha ricordato il giorno dell’anteprima di Venezia:
Ricordo che ero con Brad Pitt e lui mi fa: “Come pensi che andrà?”. “Penso andrà molto male”. “Anch’io”. Allora tira fuori una canna e fa: “Fumiamocela, perché andrà male”. A Venezia il film venne fischiato. Quando uscì non andrò bene. Ma capimmo che quelle cose non importano: il pubblico a cui era mirato lo trovò, ci si identificò e col tempo il film divenne quello che volevamo.
E, a proposito dell’esperienza sul set di Spike Lee, Norton spiega quanto abbia influenza il suo ultimo film da regista, Motherless Brooklyn:
Venne girato in 26 giorni, il che è incredibile vista la complessità visiva del film. Vedere la meticolosità con cui Spike progettava il film e gli angoli di ripresa, e il piano di produzione per muoversi a New York in maniera così aggressiva ed efficiente, cambiò completamente la mia percezione di quanto lavoro puoi ottenere con così pochi soldi e tempo. Abbiamo girato Motherless Brooklyn in 46 giorni. Non ci sarei mai riuscito senza aver lavorato con Spike.
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