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Daenerys Targaryen: il percorso della Regina dei Draghi dagli esordi a “The Bells”

Pubblicato il 17 maggio 2019 di Andrea Suatoni

L’episodio 8×05 di Game of Thrones, ovvero The Bells, è sicuramente quello che più ha fatto discutere fin dalla nascita dello show (pur dopo i picchi di critiche raggiunti con l’episodio 8xo3, The Long Night): la definitiva caratterizzazione di Daenerys ha scosso gli animi dei fan de Il Trono di Spade, portando necessariamente l’intero fandom a schierarsi a favore o contro la decisione degli showrunner principali della serie, Benioff e Weiss.

Entrambe le fazioni riflettono su considerazioni interessanti: riassumendo brevemente entrambi i punti di vista, da una parte abbiamo chi ha osservato una affatto velata vena di pazzia da parte della Madre dei Draghi fin quasi dagli esordi del personaggio, sottolineando come il suo percorso sia risultato coerente fino all’esplosione degli eventi visti in The Bells; dall’altra c’è chi grida allo scandalo per il completo snaturamento del personaggio, per nulla in linea con gli ideali mostrati nelle precedenti 7 stagioni. Senza schierarci da una parte o dall’altra, in questo speciale proveremo a ripercorrere tutti gli eventi principali dell’ascesa di Daenerys nella serie (discotandoci, così come ha fatto lo show, dai romanzi di George R. R. Martin ed analizzando solamente quanto visto sul piccolo schermo), dal matrimonio con Khal Drogo fino al genocidio ad Approdo del Re!

KHAL DROGO

Presentataci all’inizio come una ragazzina debole ed ingenua, Daenerys mostra però fin da subito di avere un carattere forte, rifiutando la sua situazione di moglie sottomessa e riuscendo così a far breccia nel cuore del condottiero dothraki Khal Drogo.
La reazione alla morte del fratello Viserys ci mostra un lato nascosto della ragazza, che osserva impassibile l’omicidio commesso da suo marito Drogo commentando cinicamente che “il vero Drago erede dei Targaryen non può morire con il fuoco“. Più avanti nel corso della prima stagione la vedremo mostrare compassione per delle donne il cui villaggio era stato conquistato dai dothraki – fra le quali la strega Mirri Maz Duur -, ma tale gesto le costerà caro: perderà suo figlio (nonché la possibilità di averne altri in seguito) e suo marito in seguito alle azioni della strega. Ed è già qui che avremo un assaggio del suo lato vendicativo: nella pira funebre di Drogo, Mirri Maz Duur viene condannata a bruciare, mentre Daenerys, forte di una convinzione sul suo “sangue di drago” che ne rivela anche alcuni velati tratti di fanatismo, si getta anch’essa fra le fiamme con le 3 uova fossili ricevute in dono di nozze ed emergendone con 3 piccoli draghi neonati.

QARTH

Arrivata nella città di Qarth, Daenerys viene accolta e poi tradita da Xaro Xoan Daxos e dalla sua ancella dothraki Doreah, sui quali si vendicherà crudelmente. Nella Casa degli Eterni, grazie al fuoco dei suoi draghi ha ragione anche del malvagio mago Pyat Pree; qui ha anche alcune visioni che le mostrano prima la sala del trono di Approdo del Re completamente distrutta e coperta di neve e poi Drogo e il loro neonato ancora in vita.
Durante gli eventi di Qarth, scopriamo il profondo attaccamento di Daenerys ai suoi draghi: più volte Jorah Mormont le proporrà di salpare alla volta di Astapor per evitare le trappole di Pree, ma la ragazza deciderà comunque di rischiare il tutto per tutto per i suoi “figli”.

ASTAPOR

Ad Astapor, Daenerys è alla ricerca di un esercito che lotti per lei, e le sue attenzioni si focalizzano sugli Immacolati, degli schiavi eunuchi per i quali promette in cambio a Kraznys mo Nakloz il suo drago più grande, Drogon.
Avvenuto l’accordo, che comprendeva anche la schiava Missandei, Daenerys non dà fede alla propria parola e dà alle fiamme Kraznys, liberando gli Immacolati e chiedendo loro di seguirla solamente sulla base della loro volontà: nessuno esce dai ranghi.
Il personalissimo senso di giustizia di Daenerys emerge prepotentemente in questo episodio: in base al suo personale giudizio, Daenerys decide di non seguire le regole imposte da una società che reputa “sbagliata”, riproponendosi di riportare le cose a posto, senza considerare anni e anni di tradizioni millenarie radicate profondamente negli animi sia di chi vorrebbe spodestare sia di chi vorrebbe “liberare”.

YUNKAI

A Yunkai i padroni possiedono 200.000 schiavi: Daenerys decide di liberare la città e finge di accordarsi con l’emissario della città Razdal mo Eraz: prima accetta il denaro che costui le offre in cambio della rinuncia ai di lei propositi, poi gli intima un ultimatum per liberare gli schiavi.
La città assoldi quindi il gruppo mercenario dei Secondi Figli, fra i cui luogotenenti figura anche Daario Naharis: costui tradisce i padroni di Yunkai ed il suo capitano e si mette al servizio di Daenerys, ammaliato dal carisma della Madre dei Draghi.
Con il validissimo aiuto di Naharis, l’esercito di Daenerys conquista velocemente Yunkai, liberando tutti gli schiavi della città che acclamano Mhysa, ovvero Madre, la loro liberatrice.

MEEREEN

Sulla strada verso Meereen, l’ultima delle 3 grandi città schiaviste, Daenerys incontra una lunga fila di schiavi bambini (163 per l’esattezza) lasciati a morire crocifissi. Sobillando gli schiavi all’interno di Meereen, la ragazza incita una rivolta che termina con lei stessa sul trono della città: da questa posizione, decide di far crocifiggere 163 padroni come ritorsione verso la morte dei bambini che aveva trovato lungo la strada.
La giustizia della Regina Daenerys si rivela quindi ancora una volta tirannica: non c’è spazio per la pietà nel cuore della conquistatrice Daenerys, che pone l’ideale della libertà sopra ogni cosa. Emblematico a questo avviso il caso del padre di Hizdhar zo Loraq, uno dei padroni che cercò fieramente di opporsi alla crocifissione dei bambini, ma che fu punito insieme a tutti gli altri senza alcun processo e senza una reale ricerca della verità da parte della Regina.
A questo punto, Daenerys potrebbe salpare direttamente verso il Continente Occidentale; decide però di rimanere a Meereen per far sì che i suoi ideali si diffondano stabilmente (avendo anche perso nel frattempo il controllo di Astapor e Yunkai).
A Meereen avviene anche il primo addio fra Jorah e Daenerys: scoperto il suo tradimento, la Regina lo esilia, mostrando stavolta pietà verso quello che si era sempre dimostrato un amico ed un consigliere fidato.

Quando a Meereen insorgono i Figli dell’Arpia, scontenti riguardo il nuovo governo impostato da Daenerys, la Regina comprende che non solo i padroni, ma anche molti degli ex schiavi le sono contro; teorizzando che le grandi famiglie di Meereen stiano complottando contro di lei, ne riunisce i leader (incluso Loraq) e ne fa uccidere uno ad esempio dai suoi draghi, pur non avendo alcuna prova contro di lui, facendo poi imprigionare gli altri.
L’unica soluzione possibile a questo punto da parte della Regina è quella di prendere in sposo proprio Loraq, cui viene sostanzialmente ordinato di accettare il matrimonio (matrimonio che non verrà celebrato a causa della prematura morte del ragazzo causata dai Figli dell’Arpia).

A Meereen avviene anche il primo incontro fra Daenerys e Tyrion: pur essendo quest’ultimo un Lannister, la Regina si convince dell’onestà dell’uomo e lo prende come proprio consigliere; con il tempo, Tyrion diventerà addirittura il suo Primo Cavaliere.

IL MARE DOTHRAKI

In fuga dall’ennesimo attacco dei Figli dell’Arpia, Daenerys viene condotta da Drogon nel cuore del Mare Dothraki; qui verrà presa in custodia da Khal Moro, poiché secondo le leggi Dothraki le mogli dei Khal defunti devono in diritto ed in dovere entrare nel Dosh Khaleen, un consiglio di donne di stanza nella città di Vaes Dothrak.
Ancora una volta, Daenerys sovvertirà le tradizioni, riuscendo grazie alla propria immunità al fuoco (con l’aiuto di Daario e Jorah) a sterminare il concilio dei Khal riuniti, ottenendo altresì la sottomissione spontanea di tutte le tribù dothraki, una volta emersa dalle fiamme di un enorme incendio del tutto illesa.

DI NUOVO A MEEREEN

Tornata a Meereen, e dimostrata ancora una volta la sua potenza agli schiavisti (uccidendo due dei tre ambasciatori che si erano recati ad un incontro con lei e decimando la loro flotta con i suoi draghi), Daenerys decide infine di partire alla volta di Westeros, forte anche dell’alleanza di Dorne, di Olenna Tyrell e di Yara e Theon Greyjoy. La Regina fa però promettere a Yara che la sue gente cesserà le scorribande nelle città del Nord che le Isole di Ferro usavano atavicamente per provvedere ai propri bisogni, rivolgendo anche ad essi quindi i suoi personali ideali di giustizia.
Nonostante l’amore di Daario, l’uomo viene lasciato indietro da Daenerys, conscia del fatto che i suoi propositi sul Trono di Spade possano necessitare anche di un eventuale matrimonio politico.

WESTEROS

Arrivata finalmente a Roccia del Drago, Daenerys riflette con i suoi consiglieri riguardo l’opportunità di attaccare direttamente Approdo del Re, volendo evitare di uccidere migliaia di innocenti.
Conquista quindi facilmente Castel Granito ma perde l’alleanza dei Tyrell, di Dorne e dei Greyjoy, tramite un astuto piano dei Lannister che porta alla morte di Lady Olenna, alla cattura di Ellaria Sand e alla disfatta della flotta di Yara. Di contro, l’esercito Lannister di ritorno da Alto Giardino subisce una sonora sconfitta sotto i colpi dei dothraki e di una selvaggia Daenerys in sella a Drogon; al termine della battaglia, Daenerys deciderà di condannare a morte Lord Tarly e suo figlio per aver rifiutato di inchinarsi a lei, mostrando ancora una volta la sua fiera assenza di pietà.
E’ in questo periodo che sugli ideali di Daenrys sembra iniziare a prevalere una quasi fanatica corsa al Trono (la frase “Bend the Knee” diventò al tempo protagonista di svariati meme). L’incontro con Jon Snow cambia però i suoi piani: non solo fra i due nasce l’amore, ma l’arrivo dal Nord della minaccia del Re della Notte e della sua armata composta di non-morti la convince a sospendere la conquista di Westeros in vece di una guerra più importante, quella dei vivi contro i morti.
L’amore le farà commettere un grave errore: per salvare Jon oltre la Barriera, perde Viserion, uno dei suoi draghi.

GRANDE INVERNO

Giunta al Nord, Daenerys incontra una severa resistenza da quelli che, in seguito alla sua eventuale conquista di Westeros, diverranno i suoi sudditi; dopo la battaglia della Lunga Notte, durante la quale i suoi eserciti verranno decimati (e Jorah perderà la vita), la Madre dei Draghi sentirà forse di aver sbagliato ad aver accettato di combattere una guerra che in fondo non reputava propria.
Durante i festeggiamenti per la vittoria la vedremo completamente sola, abbandonata anche da Jon che, avendo nel frattempo scoperto i suoi veri natali, risulterà d’ora in poi riluttante a continuare la sua storia con lei. La disillusione, la rabbia e la tristezza di Daenerys, durante la stagione 8, sono ben visibili e tutto sommato coerenti con le vicende che la riguardano, ma la velocità e la leggerezza con cui questi sono stati trattati hanno portato a severe critiche da parte dei fan nonché degli esperti di settore.

APPRODO DEL RE

Due ulteriori tragedie mettonoo alla prova Daenerys: la morte di Missandei per mano di Cersei priva la Regina dell’unica amica che abbia mai avuto, mentre un controverso attacco di Euron Greyjoy porta alla morte di un secondo drago, Rhaegal.
Quando l’assedio inizia, Daenerys ci viene mostrata praticamente disperata: ha perso gran parte del suo esercito, due dei suoi draghi, i suoi migliori amici e consiglieri (Missandei e Jorah) e l’amore di Jon; è inoltre conscia del fatto che il suo (futuro) popolo molto difficilmente potrà vederla come una liberatrice, così come avevano fatto invece gli schiavi in passato.
Approdo del Re viene conquistata fin troppo in fretta, ma è qui che avviene il colpo di scena: nonostante la resa di Cersei, Daenrys continua l’attacco, non mirando affatto però alla Fortezza Rossa dove la sua rivale risiede ma decidendo invece di riversare la sua rabbia sui cittadini. La capitale viene completamente rasa al suolo dalle inesauribili fiamme di Drogon, mentre Daenerys raccoglie in qualche modo l’eredità di suo padre Aerys Targaryen e del suo celebre “Burn them all!“.

IN VISTA DEL FINALE

Il lungo percorso di Daenerys l’ha portata quindi nella serie infine fin quasi ad impazzire: solo nel prossimo episodio scopriremo i retroscena del genocidio compiuto dalla Regina e dal suo drago, e delle conseguenze cui questa porterà. Sia che si creda che il percorso di Daenerys sia coerente dall’inizio alla fine, sia che si pensi che la caratterizzazione iniziale e quella finale non coincidano, è certo come nelle ultime stagioni l’accelerazione degli eventi della trama abbia portato a delle sbavature in sede di scrittura abbastanza evidenti: riservando a voi lettori le considerazioni finali, attendiamo con un misto di terrore ed eccitazione l’ultimo episodio di Game of Thrones, che ci svelerà infine il destino del personaggio e di tutti i protagonisti della vicenda.

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