La quiete prima della tempesta: il secondo episodio della ottava stagione de Il Trono di Spade continua ad esplorare gli animi dei vari partecipanti all’imminente battaglia contro i non-morti, mentre la minaccia di Cersei al sud si palesa grazie all’arrivo di Jaime a Grande Inverno.
Un episodio di passaggio che forse avrebbe dovuto osare di più, anziché adagiarsi sulle premesse dell’ottima prima puntata, ma che a dispetto di alcuni momenti di noia rivela più di una interessante sorpresa. Le pedine sulla scacchiera sono ormai tutte al loro posto, e la più importante battaglia di Westeros è alle porte.
Appoggiato da Tyrion, verso il quale la fiducia di Daenerys inizia a vacillare, e da Lady Brienne, Jaime viene accolto a Grande Inverno per combattere accanto all’esercito dei vivi contro il Re della Notte, nonostante le resistenze iniziali. L’uomo ha più tardi anche un confronto con Bran, che sottolinea quanto entrambi siano profondamente cambiati dopo (forse proprio grazie ad esso…) il loro primo incontro.
Su consiglio di Jorah, che rinnova la sua fiducia nel ruolo di Primo Cavaliere di Tyrion, Daenerys chiede un dialogo privato a Sansa, durante il quale le due donne si scoprono molto più simili di quel che credevano, forse addirittura troppo: entrambe rivendicano con fierezza la propria posizione, l’una di Regina dei Sette Regni e l’altra di Reggente del Nord, guadagnatosi ormai la propria indipendenza.
Theon torna a Grande Inverno, dove viene accolto calorosamente (forse un po’ troppo?) da Sansa; segue l’arrivo di Dondarrion, Tormund e Tollett, ad avvertire che i morti sono a meno di un giorno di cammino. Durante un seguente consiglio di guerra, Bran svela il vero obiettivo del Re della Notte: si tratta proprio di lui, il Corvo a 3 Occhi.
La notte prima della battaglia è carica di tensione per tutti: sulla scia di una canzone cantata da Podrick ad una compagnia di persone che fin dall’inizio della serie sono state protagoniste di conflitti e odio reciproco, viene rimarcato quanto chiunque potrebbe non solo morire, ma ancor peggio sopravvivere perdendo le persone care accanto.
Mentre Sam cede la sua spada di famiglia in acciaio di Valyria a Jorah ed Arya seduce Gendry, i due momenti più alti della puntata sono rappresentati dall’investitura a cavaliere di Brienne (che riesce, nonostante la comicità grottesca e sostanzialmente fuori luogo attribuita a Tormund in fase di scrittura, ad emozionare moltissimo) e dalla rivelazione di Jon a Daenerys del suo vero nome e delle sue – finora solamente eventuali – pretese al Trono di Spade. La reazione della ragazza viene purtroppo messa in stand-by dall’arrivo dell’esercito dei morti: l’episodio 8×03 promette una vera e propria carneficina.
A fronte dell’emozionante doppio finale, che non a caso fornisce un indicativo titolo all’episodio, A Knight of the Seven Kingdoms pecca di lentezza e staticità. La scelta di rimandare l’intera battaglia ad un episodio probabilmente monocentrico sull’argomento è sicuramente condivisibile, ma i continui confronti fra i personaggi iniziano quasi a stancare dopo l’incipit della scorsa settimana.
A calcare la mano arriva però la scena di sesso fra Arya e Gendry, più inaspettata di quanto credessimo nonostante l’ovvia alchimia fra i personaggi: la più piccola degli Stark riesce invece a svelare un lato che mai avevamo visto prima, e che a primo acchitto risulta alquanto disturbante. L’attrice Maisie Williams, ormai 22enne, aveva già dato prova del suo fascino erotico in alcuni maliziosi photoshoot, ma mai avremmo creduto di arrivare a vederla in tali situazioni in Game of Thrones.
I primi due episodi, presi nel loro insieme, hanno un enorme merito, che si riassume in un lungo brivido lungo la schiena degli spettatori: ogni personaggio ha avuto, nell’inizio di questa ottava stagione, un momento per salutare definitivamente lo show in pompa magna. La morte di ogni personaggio, anche di quelli del tutto secondari come Lyanna Mormont, protagonista di un interessante dialogo con Jorah sul proprio dovere sul campo, o Edd Tollett, che rievocando il passato dei Guardiani della Notte con Sam e Jon ha innescato un efficace effetto nostalgia, arriverà nel prossimo (o nei prossimi) episodio a seguito di una chiusura narrativa completa. Da Theon, riscattatosi con il suo ritorno a Grande Inverno, a Brienne, ormai cavaliere, fino anche ad Arya, Davos, Beric, il Mastino o addirittura Jon, Sansa o Daenerys, la morte potrebbe arrivare a calare il sipario in uno dei momenti più alti, realizzati o completi del personaggio.
Il Re della Notte è arrivato, ed ormai nessuno è più al sicuro. Chi sopravviverà allo scontro?
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