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Far East Film Festival 2015 – 0,5 mm, 100 Yen love e Unsung Hero

Pubblicato il 02 maggio 2015 di Marlen Vazzoler

Quest’anno al Far East film Festival sono stati presentati due film del regista Masaharu Take (100 Yen love e Unsung Hero) e due film interpretati dall’attrice Sakura Ando (0,5 mm, 100 Yen love).

Di seguito trovate delle brevi recensioni su questi tre film, e la nostra video intervista con Sakura Ando e Masaharu Take.

0,5 mm di Momoko Ando (premiere europea)

Sawa è una donna enigmatica che lavora con gli anziani. In modo ingegnoso, la donna si intrufola nella vita di un anziano dopo l’altro. Ma per quanto sembri una donna calcolatrice, si interessa veramente al benessere dei suoi nuovi ‘clienti’. Finalmente incontra l’anima gemella e stavolta potrebbe essere Sawa ad aver bisogno d’aiuto. Piccola e singolare enciclopedia sui lati oscuri del Giappone nel più eccentrici road movie visto a Udine.

Seconda opera della regista/scrittrice Momoko Ando, che dirige la sorella Sakura Ando in una delle migliori interpretazioni dell’attrice. Uno spaccato del Giappone moderno che affronta temi attuali come l’abbandono degli anziani, la demenza, l’abuso famigliare… in un viaggio di tre ore che ti drena l’anima ma allo stesso tempo fornisce un esperienza appagante, allietata da diversi momenti di umorismo nero.
Il personaggio di Sawa rimane un enigma fino alla fine del film, in questo lungo viaggio dove incontriamo dei vecchietti singolari come i coniugi Makabe (Masahiko Tsugawa e Mitsuko Kusabue) e il dispettoso Shigeru (Toshio Sakata) che danno vita a degli esilaranti scambi, in cui nessuno sovrasta mai sull’altro.

100 Yen love di Masaharu Take (premiere internazionale)

Black comedy atipica con un imprevedibile personaggio femminile immerso nel mondo della box, Ichiko, 32enne scansafatiche lavora in un negozio ‘Tutto a 100 yen’. La sua attenzione cade su un pugile lunatico e taciturno con il quale finirà a convivere- Quando lui la lascia, Ichiko inizia ad allenarsi nella stessa palestra dell’ex fidanzato. Impressionante prova fisica della Ando che trasforma i sacchi della boxe nell’oggetto della frustrazione di una vita.

Un film interessante che si trasforma al pari passo della sua protagonista. Da una commedia nera passiamo lentamente alla visione di un film sportivo, mentre assistiamo alla trasformazione della protagonista Ichiko da NEET a pugile professionista con un unica missione: vincere almeno una volta nella vita. Anche in questo caso il film fornisce una profonda critica al Giappone moderno, ma a differenza del film precedente, lo spettatore esce dalla sala con un animo sollevato, ricco di energia influenzato dal nuovo spirito della protagonista. Ancora una volta Sakura Ando fornisce una grande interpretazione, tanto da rubare tutte le scene in cui compare e mettendo nell’ombra tutti i suoi co-protagonisti.

Unsung Hero di Masaharu Take (premiere internazionale)

Honjo ha dedicato la sua vita alla carriera di attore in programmi per ragazzi e film d’azione. La vera occasione si presenta quando il suo show diventa un film e gli viene offerto un ruolo senza costume. L’opportunità sfuma a favore di un giovane ed arrogante attore che non avrà però coraggio di affrontare sequenze action. Ecco che Honjo potrà sfidare il pericolo mostrando cosa sia la vera dignità di un attore. Al di là di un costume.

Una lettera d’amore al genere tokusatsu (degli effetti speciali) e sopratutto al grande lavoro dei suit actor, gli attori mascherati che abbiamo visto tante volte interpretare personaggi mascherati come i Power Rangers e i mostri come Godzilla, ma anche al cinema d’azione in generale, agli stuntman e al lavoro che sta dietro alla realizzazione di questo genere di produzioni.
Karasawa Toshiaki porta in vita un’eroe multisfacettato, che nonostante le sue mancanze e i suoi difetti, riesce a conquistare tutti con la sua incrollabile passione verso un lavoro per il quale è pronto a tutto, anche rischiare la sua vita.
Un cast rimarchevole in cui oltre all’interpretazione del protagonista brillano le performance di Sota Fukushi e Susumu Terajima. Naturalmente le scene d’azione hanno un posto d’onore in questo film, in particolare la grande scena finale che a differenza di tutte le altre vediamo dal punto di vista degli spettatori e non dal dietro le quinte.

Di seguito potete vedere la nostra breve intervista con l’attrice Sakura Ando e il regista Masaharu Take, nella quale parliamo di questi tre film.

Di seguito potete trovare i link per la nostra copertura della 17ma edizione del Far East Film Festival.

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