Attualità Cinema

Hamdan Ballal, il co-regista di No Other Land, è stato liberato

Hamdan Ballal è stato prelevato con la forza dalle Forze di Difesa israeliane, dopo esser stato attaccato da dei coloni, in Cisgiordania

Pubblicato il 25 marzo 2025 di Marlen Vazzoler

UPDATE

Il co-regista di No Other Land, Yuval Abraham, ha condiviso su X la notizia della liberazione del co-regista Hamdan Ballal: “Hamdan Ballal è libero e sta per tornare a casa dalla sua famiglia.”

Di seguito l’articolo originale

Hamdan Ballal, uno dei due co-registi palestinesi del documentario Premio Oscar No Other Land, nella sera del 24 marzo è stato prelevato con la forza dalle Forze di Difesa israeliane, dopo esser stato attaccato da dei coloni, in Cisgiordania.

Il co-regista e giornalista israeliano Yuval Abraham ha condiviso quanto stava accadendo sul suo account su X:

“Un gruppo di coloni ha appena ‘linciato’ Hamdan Ballal, co-regista del nostro film No Other Land. Lo hanno picchiato e ha ferite sulla testa e sullo stomaco, sanguina. I soldati hanno invaso l’ambulanza che aveva chiamato, e lo hanno preso. Nessun segno di lui da allora”

Ha poi chiarito che il collega non è stato linciato, ma picchiato:

“Nota: Hamdan è stato aggredito e picchiato, non ucciso. Il mio uso di ‘linciato’ è stato un errore di traduzione dall’ebreo (l’inglese non è la mia prima lingua). È ferito ed è detenuto alla stazione di polizia in un insediamento. Non lo hanno lasciato parlare con il suo avvocato, quindi non sappiamo altro.”

Secondo le fonti del Guardian, cinque attivisti ebrei-americani testimoni dell’attacco subito da Ballal, un gruppo armato di 15 coloni armati hanno circondato e attaccato il filmmaker a Susya, nell’area di Masafer Yatta, a sud di Hebron.

Joseph, un attivista del Centro per la nonviolenza ebraica che ha chiesto di non fornire il nome completo per ragioni di sicurezza, ha detto:

“Hanno cominciato a lanciare pietre contro i palestinesi e hanno distrutto una cisterna per l’acqua vicino alla casa di Hamdan”.

Ecco un video del gruppo armato:

Basel Adra, un altro dei quattro registi del film, ha detto al Guardian che secondo lui l’escalation di violenza dei coloni possa essere una risposta al riconoscimento internazionale ottenuto dal documentario che racconta, giorno dopo giorno e violenza dopo violenza, la distruzione della piccola comunità rurale di Masafer Yatta, in Cisgiordania, da parte dell’esercito israeliano.

Ha detto: “I palestinesi nel villaggio sono stati vittime di attacchi fisici da parte dei coloni quasi quotidianamente. La violenza dei coloni è qui in crescita. Forse è una vendetta per il film e l’Oscar.”

I coloni hanno distrutto con le pietre la macchina di Hamdan, rompendo tutti i finestrini e i parabrezza, e hanno squarciato uno dei pneumatici. Un gruppo di soldati, spiegano i testimoni, è arrivato sulla scena assieme ad altri coloni con indosso un uniforme militare, e hanno inseguito Hamdan fino a casa sua per poi consegnarlo ai militari.

Adra assistito all’attacco a Susya che ha descritto:

“Orribile… C’erano decine di coloni insieme ai soldati israeliani e ci minacciavano con le armi. La polizia era presente fin dall’inizio e non è intervenuta. Mentre i soldati ci puntavano contro le armi, i coloni hanno iniziato ad attaccare le case dei palestinesi.

Hamdan ha cercato di proteggere la sua famiglia e i coloni lo hanno attaccato. I soldati hanno iniziato a sparare in aria per impedire a chiunque di aiutare Hamdan. Lui gridava aiuto. Hanno lasciato che i coloni lo attaccassero e poi l’esercito lo ha rapito”.

Quando il gruppo di attivisti è entrato nella casa di Hamdan, ha visto del sangue sul pavimento. Un membro della famiglia ha detto che è stato versato quando Hamdan è stato colpito alla testa.

Adra ha parlato di questa scena in un post:

“Sono accanto a Karam, il figlio di 7 anni di Hamdan, vicino al sangue di Hamdan in casa sua, dopo l’attacco dei coloni. Hamdan, co-regista del nostro film No Other Land, è ancora disperso dopo esser stato rapito dai soldati, ferito e sanguinante. In questo modo hanno cancellato Masafer Yatta”.

Le Forze di Difesa israeliane hanno dichiarato in un comunicato che c’è stato uno scontro violento tra palestinesi e israeliani, dopo il lancio di pietre da parte di terroristi contro cittadini israeliani:

“Le forze dell’IDF e della polizia israeliana sono arrivate per disperdere lo scontro; a questo punto, diversi terroristi hanno iniziato a scagliare pietre contro le forze di sicurezza. Le forze hanno arrestato tre palestinesi sospettati di aver lanciato sassi contro di loro e un civile israeliano coinvolto nel violento scontro. I detenuti sono stati portati dalla polizia israeliana per ulteriori interrogatori”.

Hamdan e un’altra persona, di cui sappiamo solo il nome Nasser, sono stati arrestati e portati alla stazione di polizia, non sono state fornite altre informazioni sull’arresto.

L’IDA (Associazione Internazionale del Documentario) ha condiviso questo messaggio:

“Oggi, 24 marzo, il co-regista di No Other Land Hamdan Ballal è stato violentemente aggredito e rapito in Cisgiordania. La notizia è stata riportata per la prima volta nei post pubblicati sui social media dai collaboratori di No Other Land, Basel Adra e Yuval Abraham. Il Guardian ha poi riferito che secondo alcuni testimoni Hamdan Ballal è stato attaccato da coloni armati in Cisgiordania e consegnato all’IDF.

Chiediamo il rilascio immediato di Ballal e che la sua famiglia e la comunità siano informate sulle sue condizioni, sulla sua posizione e sulla giustificazione della sua detenzione.

Associazione Internazionale del Documentario”.

Wanted Cinema, presieduta da Anastasia Plazzotta, distributore italiano di No Other Land, ha espresso profonda afflizione per la notizia.

La casa di distribuzione milanese si unisce agli appelli di Unita, di 100 Autori e di tutta la comunità internazionale per un intervento immediato al fine di garantire il rilascio e l’assistenza medica e legale al regista Premio Oscar®.

Wanted è, inoltre, firmatario della petizione su change.org per la liberazione di Hamdan Ballal insieme a registi internazionali e ringrazia il pubblico e i numerosi cinema che continuano a proiettare il film, mai così necessario come in questo momento storico.

CONSIGLIATI