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Disney: i progetti cancellati in segreto sono legati all’uscita di Sean Bailey?

Pubblicato il 11 marzo 2024 di Marlen Vazzoler

Dopo 15 anni Sean Bailey ha lasciato l’incarico di presidente dei Motion Picture Studios della Disney, al suo posto subentrerà il co-presidente di Searchlight, David Greenbaum. Sotto la guida di Bailey sono stati realizzati molti remake live action e fotorealistici dei film d’animazione dello studio.

Durante la sua presidenza ha realizzato Il re leone ($1.66 miliardi nel mondo), La Bella e la Bestia ($1.2 miliardi), Aladdin ($1.05 miliardi) e Il libro della giungla ($962 milioni). I film sotto la sua divisione hanno registrato un incasso totale di circa $7 miliardi.

Con effetto immediato, Greenbaum è stato nominato presidente dei Live Action e dei 20th Century Studios, un nuovo incarico, che richiede di riferire direttamente al co-presidente di Disney Entertainment, Alan Bergman. Inoltre assumerà molte delle precedenti responsabilità di Bailey.

Il primo progetto di Bailey alla Disney è stato Tron: Legacy nel 2010, chiuderà la sua carriera all’interno dell’azienda come produttore di Tron: Ares di Joachim Rønning.

Le perdite e lo scontro via proxy

All’inizio della scorsa settimana, Bob Iger il CEO della Disney, aveva cercato di calmare gli investitori preoccupati per il crollo degli incassi e non solo, alla conferenza di Morgan Stanley tenutasi a San Francisco.

Secondo il rapporto sugli utili dell’anno scorso, le azioni della Disney sono scese da $350 a $154 miliardi in poco più di un anno, perdendo $196 miliardi di valore, registrando un calo del 56%.

Iger ha spiegato che si stanno impegnando molto per risollevare le sorti del settore cinematografico della Disney che l’anno scorso in particolare ha dovuto fare i conti con diversi flop al box office: Wish, Haunted Mansion, The Marvels

Non aiuta la perdita di abbonati di Disney Plus che la compagnia sta cercando di arginare con la lotta delle condivisioni delle password e con il film concerto di Taylor Swift, rispettivamente dal 14 e dal 15 marzo. Ovvero due settimane prima della chiusura dell’ultimo trimestre.

Nel frattempo gli investitori attivisti stanno usando proprio queste perdite per spingere i propri uomini nel consiglio di amministrazione, in uno scontro via proxy. Iger ha la campagna  dei due investitori attivisti:

“In un certo senso, progettata per distrarci, per distogliere il nostro sguardo da tutte quelle questioni di cui abbiamo parlato, che sono necessarie. E il tempo e la concentrazione sono necessarie per generare quello che dobbiamo produrre per gli azionisti. È così semplice.

Mi sto impegnando a fondo per non lasciarmi distrarre da questa situazione. Perché quando mi distraggo io, si distraggono tutti quelli che lavorano per me, e questa non è una buona cosa. Mi fermo qui.”

Le elezioni si terranno durante il consiglio all’assemblea annuale della Disney, il 3 aprile. La Trian Partners di Nelson Peltz propone lo stesso Peltz e l’ex dirigente della Disney Jay Rasulo. La società di investimento Blackwells Capital ha nominato tre candidati.

Film abbandonati

Il CEO ha inoltre ammesso l’abbandono segreto di alcune pellicole, perché non meritavano il via libera. Durante il Q&A con gli investitori ha spiegato:

“Stiamo facendo molto. Quando parliamo di migliorare i nostri film, il listino, ci sono davvero tre approcci. Uno di questi è che bisogna eliminare le cose in cui non credi più, e non è facile in questo settore, perché o hai iniziato, o hai dei costi irrecuperabili. È un rapporto o con i propri dipendenti o con la comunità creativa.

E non è una cosa facile. Ma bisogna prendere decisioni difficili. Noi abbiamo preso queste scelte difficili. Non siamo stati molto pubblici al riguardo, ma abbiamo già abbandonato alcuni progetti che non ci sembravano abbastanza forti.

Devi guardare tutto quello che stai realizzando, in cui credi. E devi assumere la posizione che qualcosa di buono non è abbastanza. Devi puntare alla perfezione”.

Proprio in questi giorni le fonti di The Wrap riportano che Sarah Polley (Women Talking) ha lasciato il live-action di Bambi, quando vi abbiamo riportato la notizia abbiamo accennato alla possibilità che il film potrebbe essere uno dei progetti abbandonati dallo studio.

Inoltre è stato rivelato il rinvio a tempo indefinito del live action de La spada nella roccia. Il regista Juan Carlos Fresnadillo (28 settimane dopo) ha rivelato a Collider:

“Sono stato coinvolto molto tempo fa e ho lavorato molto alla pre-produzione di quel film per la Disney. Non so esattamente cosa sia successo, ma lo studio ha deciso di bloccare il progetto. Quindi ora è in sospeso e non so cosa succederà, a dire il vero. Ma penso che sia una grande storia. Sarei davvero entusiasta di realizzarla se decidessero di dare il via libera al progetto.”

Al momento sono in produzione i remake live action di: Biancaneve, Lilo & Stitch e Mufasa, mentre sono ancora in fase di sviluppo: Oceania, Il gobbo di Notre Dame, Gli Aristogatti, Hercules e Robin Hood.

Il punto

Iger ha spiegato di aver: “Trascorso molto tempo con i creatori, guardando questi film, dando note dettagliate su questi film, impegnandomi in un processo rispettoso che porta al miglioramento”.

E ha respinto l’idea della stanchezza da supereroi o da franchise, affermando che “non è un caso” che i primi 33 film della Marvel abbiano generato poco meno di 30 miliardi di dollari al botteghino.

“Molte persone pensano che si tratti di stanchezza del pubblico, ma non è così. Vogliono grandi film. E se li realizzi bene, il pubblico verrà e ci sono innumerevoli esempi di questo. Alcuni sono nostri e altri sono di altri. Oppenheimer ne è un esempio perfetto. È un film fantastico.

L’attenzione è davvero importante. Abbiamo ridotto la produzione della Marvel, sia per quanto riguarda il numero di film che per quanto riguarda il numero di show televisivi, e questo diventa davvero critico, ma sono soddisfatto della squadra. Sono contento delle IP che stiamo realizzando. Ho parlato di molti progetti. Guardiamo davvero avanti negli anni. Ed è un processo iterativo”.

Ha aggiunto:

“Non solo guardiamo i film che stiamo realizzando, ma valutiamo ogni parte del processo, chi sono i registi, chi viene scritturato, leggo le sceneggiature, guardo personalmente i film da tre a cinque volte con la squadra e creo una cultura di eccellenza e di rispetto che è davvero importante per la comunità creativa. E ancora una volta, i risultati parlano da soli”.

Con queste parole Iger ha anche ammesso che sta interferendo con il processo creativo dei filmmaker. Solo il tempo ci darà se questa sua decisione è stata corretta.

Fonti Variety, Deadline, Collider

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