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To Leslie: la nomination ad Andrea Riseborough non verrà revocata

Pubblicato il 01 febbraio 2023 di Marco Triolo

L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, ovvero l’organizzazione che consegna i premi Oscar, ha deciso di non revocare la nomination come migliore attrice protagonista ad Andrea Riseborough per il film To Leslie, oggetto di un’indagine per determinare se la campagna del film avesse violato le linee guida dell’Academy. Il CEO Bill Kramer ha dichiarato: “L’Academy ha determinato che l’attività in questione non raggiunge un livello tale da farci annullare la nomination al film”.

L’inchiesta è nata in seguito ai dubbi suscitati dalla campagna organizzata dal distributore Momentum Pictures, da Riseborough e dal regista Michael Morris. In mancanza di un budget adeguato per competere con le costose e capillari campagne Oscar dei grossi studios, Riseborough e Morris hanno chiesto l’aiuto di amiche celebrità per diffondere un passaparola positivo sul film. Star come Charlize Theron, Gwyneth Paltrow, Courteney Cox, Edward Norton, Jennifer Aniston e Minnie Driver hanno organizzato proiezioni di To Leslie, altre, come Demi Moore, Jane Fonda, Naomi Watts, Kate Winslet, Laura Dern e Frances Fisher, hanno tessuto pubblicamente le lodi dell’interpretazione di Riseborough sui social. Marc Maron, interprete del film, ha invitato Andrea Riseborough nel suo podcast WTF.

L’Academy ha regole precise su come gestire le proiezioni e i ricevimenti, ma l’aspetto del passaparola non è preso in considerazione in maniera altrettanto chiara nelle linee guida. Il sospetto, dunque, era che Momentum, Riseborough e Morris avessero approfittato di scappatoie e cavilli per mettere in piedi una campagna contraria alle regole seguite dagli altri studios.

La reazione dell’Academy ha suscitato sdegno nell’ambiente di Hollywood: Marc Maron ha contestato l’inchiesta definendo l’Academy “completamente comprata dagli interessi aziendali” degli studios. Christina Ricci ha scritto su Instagram:

Mi pare esilarante che la “nomination a sorpresa” (nel senso che non è stato speso un mucchio di soldi per posizionare l’attrice) di una performance legittimamente brillante diventi oggetto di un’indagine. Quindi sono solamente i film e gli attori che possono permettersi le campagne a meritare riconoscimenti? Mi sembra elitario ed esclusivo e francamente molto arretrato.

Ecco la dichiarazione di Bill Kramer:

In base a dubbi emersi la scorsa settimana circa la campagna di To Leslie, l’Academy ha preso in esame le tattiche di promozione del film. L’Academy ha determinato che l’attività in questione non raggiunge un livello tale da farci annullare la nomination al film. Tuttavia, abbiamo rilevato tattiche social e di sensibilizzazione che hanno causato preoccupazione. Queste tattiche stanno venendo discusse direttamente con le parti responsabili.

Lo scopo delle linee guida dell’Academy per le campagne è garantire un processo giusto ed etico – questi sono i valori chiave dell’Academy. Dopo questo esame, è evidente che alcuni componenti delle linee guida devono essere chiarificati per contribuire a creare una migliore struttura per campagne rispettose, inclusive e imparziali. Questi cambiamenti verranno implementati dopo questa edizione dei premi e saranno comunicati ai nostri membri. L’Academy punta a creare un ambiente in cui i voti siano basati solamente sui meriti artistici e tecnici dei film e dei talenti idonei.

Fonte: Deadline