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One Piece Film: Red – La collaborazione con Eiichiro Oda e il futuro del franchise

Pubblicato il 11 dicembre 2022 di Marlen Vazzoler

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Ancora una volta Eiichiro Oda è tornato a collaborare alla realizzazione di un film di One Piece, in One Piece Film: Red ha realizzato i design originali – adattati per l’animazione da Masayuki Sato – inoltre ha coperto il ruolo di produttore esecutivo e di revisore della sceneggiatura.

In questo film l’autore di One Piece è stato più coinvolto che mai, inserendo alcune cose che sono poi diventate canoniche nel manga, come l’amicizia d’infanzia tra Uta e Luffy.

Abbiamo parlato dell’apporto di Oda nel film con il regista Goro Taniguchi e il produttore Hiroaki Shibata della Toei, durante la conferenza stampa e la roundtable tenutesi a Lucca Comics & Games.

A livello di realizzazione dei film, da quando il sensei Oda ha iniziato a interessarsi di più diventando Produttore Esecutivo e lavorando ai soggetti, i film inseriscono nella continuity di One Piece degli elementi a volta anche molto importanti. Però allo stesso tempo, se si va a guardare il manga, questo film non si sa bene dove collocarlo temporalmente.
Quando voi pensate a un film, pensate di inserirlo a livello del manga oppure pensate che le aggiunte del sensei Oda sono solo delle cose in più che vanno poi a entrare nella continuity del manga?

Goro Taniguchi: Dovete sapere che per arrivare al completamento di un lungometraggio animato impieghiamo ben tre anni. Ovviamente in questi tre anni tutto quello che viene o creato dal sensei Oda, viene sempre aggiornato e sempre arricchito e ovviamente di pari passo anche il mondo di One Piece viene arricchito seguendo le direttive di Oda.

Ovviamente nel creare e nel manda avanti la sceneggiatura, ideare la sceneggiatura, ovviamente ci aggiorniamo continuamente con Oda-san, in modo tale che anche il singolo personaggio di One Piece ripercorra la sua crescita o anche il ruolo che ha all’interno dei manga. Per cui ovviamente la sceneggiatura di un lungometraggio segue quello che viene fatto nel corso di questi tre anni.

Anche quando il processo di realizzazione di One Piece Red era già a buon punto, ci sono stati degli elementi, dei fattori nuovi che Oda ha introdotto nel manga, per cui sia il regista che lo staff si sono dati da fare in modo tale che all’interno di One Piece RED fosse incluso questo nuovo elemento e spero che sia un motivo in più per vedere One Piece RED.

C’è stato qualcosa che il maestro Oda ha voluto inserire a tutti i costi nel film e magari qualcosa che invece vi ha detto: ‘Questo teniamocelo per dopo oppure io lo introdurrò nel manga?’

Taniguchi: La cosa più importante che ci ha dato credo che possiamo ricondurla al tema che tratta One Piece, che sia qualcosa quando stavamo creando il prototipo diciamo lo scheletro di base, qualcosa che potesse ricondursi a degli elementi del mondo di oggi.

Il manga di One Piece ha cominciato il suo arco finale, ci vorranno probabilmente ancora molti anni. Mi chiedevo quanto a lungo l’anime può andare avanti anche dopo la fine del manga, anche tramite dei film. Questo universo quanto può ancora crescere?

Hiroaki Shibata: Tre anni fa in un’intervista il sensei Oda disse: “Io penso di concludere One Piece entro cinque anni. Anch’io penso che la parte del manga sia arrivata al climax, siamo proprio alla fase conclusiva. Tuttavia questa è un’opinione molto personale, nonostante si dica che il manga sia entrato nella sua fase conclusiva, noi percepiamo che l’universo di One Piece si sta ancora più ampliando, con nuove espressioni, nuove facce di ogni singolo personaggio, per cui è veramente difficile poter prevedere il finale.

Ovviamente io stesso sono un fan di One Piece, per cui da una parte come fan desidererei che il manga non finisse mai perché anch’io vorrei continuare a vivere le avventure insieme ai personaggi e agli amici di Luffy.

D’altra parte vediamo dove ci porterà Oda. Ovviamente questo è il mio desiderio, auspico che possa continuare in eterno.

Taniguchi: Vi racconto un aneddoto che vi sia di monito. Ventiquattro anni fa quando io ho lavorato per la prima volta con il sensei Oda, mi disse: “Io sto immaginando lo sviluppo di questa trama in questa maniera. Effettivamente ha finito per svilupparsi nel modo che aveva auspicato il sensei Oda dopo ben cinque anni. Già è iniziato con questi presupposti, per cui nessuno ha modo di dire quando e come finirà”.”

Qual è stata la parte che vi ha appassionato di più di questo progetto.

Shibata: Io ho prodotto altre tre opere insieme al sensei Oda, che ha sempre partecipato in modo appassionato ma devo dire che questa volta la sua passione ha raggiunto dei livelli incredibili, è questo che ho avvertito.

Io credo che ci sono due motivi per cui Oda-san si è così appassionato e coinvolto: uno perché lui stesso ama molto la musica e durante lo sviluppo della storia si sia innamorato lui stesso di Uta. Infatti quando gli abbiamo chiesto di fare dei bozzetti di Uta, sono arrivati il doppio, quasi il triplo dei bozzetti che normalmente ci passava.

Devo dire che scambiandoci molte volte le idee, anche i bozzetti con il sensei Oda, anche noi ci siamo appassionati al personaggio di Uta e ad un certo punto ci siamo accorti che avremmo dovuto coinvolgere gli artisti sull’importanza di questo personaggio e loro hanno risposto in maniera egregia a questo nostro desiderio, e ogni volta che ci mandavano le demo, noi rimanevamo a bocca aperta, quasi in trance.

L’idea di rendere Uta una regina della musica penso sia arrivata ai fan giapponesi, io spero vivamente che questa nostra idea passi anche ai fan italiani.