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The Flash: Warner ha tre strategie per affrontare il problema Ezra Miller

Pubblicato il 11 agosto 2022 di Marco Triolo

Negli ultimi mesi, Ezra Miller ha fatto molto parlare di sé, e sempre in maniera negativa: due arresti nelle Hawaii, accuse di grooming e plagio di una minore, le accuse di una donna berlinese e della donna da lui aggredita in Islanda e il recente caso del furto di bottiglie di alcolici in Vermont. E poi c’è quella questione della donna di 25 anni che Miller sta ospitando nella sua fattoria, sempre in Vermont, insieme ai tre figli di lei.

La questione Ezra Miller sta diventando, insomma, una bella gatta da pelare per Warner Bros. Discovery, oltretutto in un momento di transizione in cui lo studio sta venendo riconfigurato e il destino dell’universo DC attuale è più che mai incerto, specialmente dopo la cancellazione di Batgirl. Finora si è sempre detto che The Flash, nonostante i problemi sempre più gravi di Ezra Miller, non rischiava di essere cancellato, perché è costato troppo – 200 milioni di dollari – e perché ha il compito di resettare la continuity DC. Resta un film problematico, perché Ezra Miller interpreta più di un ruolo e appare praticamente in ogni scena del film, quindi non può essere sostituito con delle semplici riprese aggiuntive.

Le tre opzioni

Insomma, da qualunque lato la si voglia guardare, è una faccenda complicata. E, nonostante finora il caso di Ezra Miller non sia uscito più di tanto dalla cerchia degli appassionati, prima o poi Warner dovrà per forza prendere una decisione su The Flash. Stando a quanto afferma The Hollywood Reporter, lo studio ha sul tavolo tre opzioni. Eccole:

  • La prima: Miller, che negli ultimi giorni è stato accompagnato dalla madre, tornerà nella sua fattoria in Vermont e cercherà aiuto professionale. Se questo dovesse accadere, Miller potrebbe poi rilasciare un’intervista per spiegare il suo comportamento, e poi apparire solo a pochi eventi stampa selezionati prima dell’uscita di The Flash nelle sale.
  • Se Miller non dovesse invece cercare aiuto o cambiare atteggiamento, Warner potrebbe comunque distribuire il film come da programma il 23 giugno 2023, evitando però di coinvolgere l’attore nella promozione e riscritturando poi il personaggio per le sue future apparizioni.
  • La terza opzione: se la situazione dovesse deteriorare oltre il punto di non ritorno, lo studio potrebbe decidere di cancellare The Flash. Una mossa senza precedenti dato, appunto, il budget del film (Batgirl, ad esempio, è costato solo 70 milioni, poi saliti a 90 per colpa del Covid).

Il solo fatto che questa terza opzione stia venendo considerata dà un’idea della gravità della situazione. Si tratterebbe, però, della proverbiale ultima spiaggia. Durante la recente chiamata agli azionisti, il presidente di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha dimostrato di avere grande fiducia nel film:

Abbiamo visto The Flash, Black Adam e Shazam 2. Siamo molto entusiasti di questi film. Li abbiamo visti, li riteniamo fantastici e pensiamo di poter renderli ancora migliori.

Il caso Dalíland

Nel frattempo, già un progetto ha preso le distanze da Ezra Miller. Si tratta di Dalíland, biopic su Salvador Dalí in cui Miller interpreta il pittore da giovane. Il film sarà presentato al Toronto Film Festival e il comunicato stampa ufficiale, uscito nei giorni scorsi, ha evitato di nominare l’attore.