Prima di diventare una serie Netflix sotto l’occhio vigile del suo creatore, Neil Gaiman, The Sandman ha attraversato diverse incarnazioni per il cinema. Tra queste un film diretto e interpretato da Joseph Gordon-Levitt e uno prodotto da Jon Peters, celebre parrucchiere delle star diventato produttore di cui abbiamo parlato anche a proposito di Superman Lives, il progetto abortito di Tim Burton (con Nicolas Cage).
In un’intervista pubblicata da Rolling Stone, Gaiman racconta di aver letto la sceneggiatura del progetto di Peters e di averla trovata la peggiore da lui mai letta, in assoluto. L’autore racconta:
Era la sceneggiatura peggiore che avessi mai letto. Un tizio dell’ufficio di Jon Peters mi chiamò e mi disse: “Allora, Neil, hai avuto modo di leggere la sceneggiatura che ti abbiamo mandato?”. E io risposi: “Beh, sì. Sì, l’ho letta. Non l’ho letta tutta, ma ne ho letto abbastanza”. E lui: “Bella, no?”. Gli risposi: “Beh, no. Non lo è davvero”. Mi disse: “Ma dai! Ci sarà pure qualcosa che ti è piaciuto”. Dissi: “Non c’è niente che mi sia piaciuto. È la peggiore sceneggiatura che abbia mai letto. Non è solo la peggiore sceneggiatura di Sandman, ma la peggiore sceneggiatura che mi abbiano mai mandato”.
Gaiman confessa dunque di averla spedita all’allora seguitissimo sito Ain’t It Cool News per tentare di sabotare il progetto:
Mandai la sceneggiatura a Ain’t It Cool News, che all’epoca era molto seguito. E pensai: “Mi chiedo cosa Ain’t It Cool News penserà di questa sceneggiatura che riceveranno anonimamente”. Scrissero un articolo favoloso su come fosse il peggiore script che avessero mai ricevuto. E, all’improvviso, la prospettiva che quel film si facesse si dileguò.
Gaiman riassume brevemente la trama della sceneggiatura in questione. In essa, Morfeo, Lucifero e il Corinzio erano tre gemelli identici:
Erano una famiglia di fratelli identici ed era tutta una corsa per accaparrarsi per primi il rubino, l’elmo e il sacco di sabbia prima della mezzanotte del 1999, prima dell’inizio del nuovo millennio, perché chiunque fosse riuscito a ottenerli sarebbe stato il vincitore. Quella era la trama.
C’è una cosa per cui Jon Peters è famigerato, ed è il suo feticismo per i ragni giganti. Come ha raccontato più volte Kevin Smith, in Superman Lives il produttore voleva inserirne uno. Una volta fallito quel progetto, è riuscito a mettere un ragno meccanico gigante in Wild Wild West. Neil Gaiman giura che ce n’era uno anche in The Sandman:
Ne ho sentito parlare dopo. E tutti mi dicevano “Stai scherzando, vero?”. E io rispondevo: “No, c’era un ragno meccanico gigante”.
Gaiman prosegue:
[Peters] aveva una sola idea, in continua trasformazione. E aveva tre proprietà. Gli hanno detto: “Puoi avere tre proprietà a tuo gusto”. E lui ha scelto Superman, Wild Wild West e Sandman. E quando ho domandato perché avesse scelto Sandman, mi dissero che aveva visto una statua di Morfeo e pensato che fosse bella.