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The Boys, il finale della stagione 3: le differenze rispetto al fumetto

Pubblicato il 09 luglio 2022 di DocManhattan

Che la serie TV di The Boys utilizzi, riadattandoli secondo i suoi scopi, personaggi e storie del fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson da cui tutto è nato, lo abbiamo detto più volte. Spiegando ad esempio le differenze sostanziali nel Soldier Boy / Soldatino e nell’Herogasm stesso, nel passaggio dalla carta al piccolo schermo. L’esplosivo finale della terza stagione si è spinto oltre, distanziando ulteriormente, per via di un certo elemento, la trama dello show da quella del fumetto. Ma per parlarne, ovviamente, occorre piazzare qui un bel disclaimer: SPOILER, non solo sull’episodio 8 della stagione 3, ma anche sul fumetto di The Boys.

[ATTENZIONE, SPOILER]

E dunque. Dopo che nel corso della stagione è successo praticamente di tutto, l’episodio 8 è sembrato rimettere ieri sostanzialmente tutto a posto. I pezzi sono tornati grossomodo nelle loro posizioni di partenza, in questa partita a scacchi tra i “Boys” di Butcher e i Sette di Homelander / Patriota, sia pure con qualche cambiamento. Annie non è più Starlight, e si è unita ai ragazzi; Maeve ha mollato a quanto pare tutto, godendosi il fatto che il mondo intero la crede morta; Soldier Boy è finito di nuovo nel surgelatore (ma stavolta nelle mani di Grace Mallory); Butcher ha esagerato con la tttroca verde, e gli restano pochi mesi di vita. E Homelander, nel suo tentativo di essere più Trump di Trump, ormai è osannato dai suoi sostenitori pure quando ammazza platealmente qualcuno davanti ai loro occhi. Tutto come prima, a bocce ferme, in attesa della stagione quattro, dunque?

Beh, no.

UN MALVAGIO SUPERBOY

La differenza sostanziale numero 1 è che Patriota non è più solo, visto che quel sorriso da mini-supervillain ci ha fatto capire che anche il piccolo Ryan ha abbracciato il lato oscuro. E avere un suo Superboy al seguito non dà solo più potere a Patriota, ma gonfia anche la sua autostima. E abbiamo visto quanto sia importante per lui sentirsi amato.

La differenza sostanziale numero 2 è che Patriota ha ucciso Black Noir, colpevole di avergli taciuto la verità sul “padre”, Soldatino. E questo, oltre a modificare ulteriormente l’assetto dei Sette, che non sono più sette, allontana in modo pressoché definitivo il The Boys televisivo dalla sua controparte a fumetti. Lì, infatti, le cose andavano in modo completamente diverso, ed era Black Noir a uccidere Homelander. Ma non solo…

IL CASO BLACK NOIR

Il fumetto di The Boys non si conclude, come potreste pensare, con l’atteso confronto finale tra Butcher e Patriota. Il fumetto si chiude con il numero 72, ma la sorte del Superman stelle e strisce viene decisa molto prima, nel numero 65. Lì un Patriota totalmente fuori controllo viene fermato da Black Noir, che si rivela essere… un clone di Patriota. Una copia genetica tenuta lì dalla Vought nel caso fosse stato necessario soppiantare il leader dei Sette.

Il problema è che Noir, ancora più psicopatico di Patriota, ha compiuto tutta una serie di atti efferati spacciandosi per lui e facendo poi ricadere la colpa sul biondo avvolto nei colori della bandiera. Compreso lo stupro e l’omicidio della moglie di Butcher. È quindi lui, alla fine dei conti, il vero bersaglio della vendetta di Butcher. Black Noir uccide Homelander, ma esce da quello scontro ridotto a brandelli. A finirlo è lo stesso Butcher, che gli cava il cervello dal cranio e lo schiaccia nella sua mano.

NIENTE CLONE

Sin da quando abbiamo visto il suo volto, nel flashback su Rappresaglia nel 1984, sappiamo però che il Black Noir televisivo era tutta un’altra cosa. Un super afroamericano di nome Earving, che da quella operazione in Nicaragua è uscito muto e sfigurato. E con i cartoni animati a fargli compagnia in quella testolina bacata.

Il finale di The Boys andrà quindi necessariamente in un’altra direzione, quanto meno per quel che riguarda questo aspetto. Nei sette numeri successivi, il fumetto ha raccontato infatti molto altro, nel rapporto tra gli altri personaggi: altre morti, esplosioni, devastazione, lacrime, sangue e pure un romanticissimo happy ending, tutto insieme. Cosa avranno pescato dal mucchio lo showrunner Eric Kripke e il suo team di sceneggiatori? Ah, saperlo.

Intanto, potrebbe non essere l’ultima volta che vediamo Black Noir. Lo stesso Kripke ha confermato, poche ora fa, che qualcun altro potrebbe indossare quel costume in futuro. Questo Black Noir è morto, ma la sua identità potrebbe essere riciclata alla Vought. Utilizzando sempre lo stesso attore (Nathan Mitchell. Il volto che abbiamo visto era invece di un altro attore. Sì, è una storia alla Darth Vader), ma per un personaggio definito dallo showrunner “esilarante e interessante”…