Come abbiamo sottolineato nella nostra recensione del primo episodio, la seconda stagione di Star Trek: Picard fa chiaramente il verso a Rotta verso la Terra, quarto capitolo cinematografico della saga di Star Trek e probabilmente quello più amato – dopo L’ira di Khan – dai fan della serie classica. In entrambi, i protagonisti viaggiano indietro nel tempo fino ai giorni nostri (il 1986 nell’originale, il 2024 in Picard, tanto per saltare a pie’ pari ogni riferimento al Covid) per impedire che un disastro avvenga in futuro. Nel film, diretto dallo stesso Leonard Nimoy, l’equipaggio dell’Enterprise sbarcava a San Francisco, mentre la squadra di Jean-Luc Picard arriva a Los Angeles.
Le somiglianze erano evidenti, ma ora sono dichiarate: nel quarto episodio della stagione 2 di Picard, infatti, è stato inserito un easter egg alquanto clamoroso, forse il migliore easter egg nella storia degli easter egg. Di cosa stiamo parlando? Ma del cameo di Kirk R. Thatcher, produttore associato di Rotta verso la Terra e interprete del punk maleducato che veniva zittito da Spock con una stretta vulcaniana su un autobus.
Nella scena originale, il punk in questione sta ascoltando un brano a volume altissimo con il suo stereo portatile, disturbando tutti i passeggeri. Kirk, che gli siede davanti, gli chiede educatamente di abbassare il volume. Ma, quando il punk risponde con un dito medio, Spock ricorre alla sua celebre mossa e gli fa perdere i sensi, tra gli applausi degli altri passeggeri.
Quello stesso punk torna nell’ultimo episodio di Star Trek: Picard, dove scopriamo che, al di là di essersi trasferito da San Francisco a Los Angeles, non ha mai perso la brutta abitudine di viaggiare in autobus con lo stereo a palla, disturbando tutti. Stavolta tocca a Sette di Nove, sull’autobus insieme a Raffi, redarguirlo. La reazione, però, non potrebbe essere più diversa: l’uomo chiede scusa e abbassa immediatamente il volume, evidentemente ancora traumatizzato dall’evento del 1986 e terrorizzato che possa ripetersi. Ecco un paragone tra le due scene.
Un’ulteriore chicca sta nel brano che il personaggio sta ascoltando, un rifacimento della vecchia canzone in cui, al posto di “I hate you” (“Ti odio”), il ritornello recita “I still hate you” (“Ti odio ancora”). Applausi.