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Oggi è approdato su Star di Disney+ il primo episodio di Marvel’s M.O.D.O.K., la nuova serie animata in stop motion ambientata nel mondo Marvel (ma non nell’MCU) e prodotta negli USA per Hulu. Qualche giorno fa, si diceva QUI di quella prima puntata. Ma abbiamo avuto modo di vedere in anteprima anche la seconda, che con ogni probabilità rende il tutto più interessante. Perché a popolare la seconda dose da venti minuti di M.O.D.O.K. non ci sono solo le gag sguaiate da cartone statunitense per adulti, o gli animaletti e le persone che esplodono (ce ne sono pure nel secondo episodio, sì), ma anche i viaggi nel tempo, i sentimenti e il rock alternativo. E un mood generale che più Rick and Morty non si può.
Qualche mese fa, nel presentare la sinossi di questo secondo episodio, “The M.O.D.O.K. That Time Forgot”, Jordan Blum – che di M.O.D.O.K. è il creatore insieme a Patton Oswalt – scriveva su Twitter quanto segue: “Sì, il nostro secondo episodio ha a che fare con i viaggi nel tempo, e sì, c’è un concerto dei Third Eye Blind, e sì, so che è assurdo. Allacciate le cinture”. Intenzionato a riconquistare il cuore di sua moglie, che vuole lasciarlo, M.O.D.O.K. imbarca entrambi in un viaggio a ritroso nel tempo, fino a un concerto degli anni 90 dei Third Eye Blind a cui avrebbero voluto (ma non hanno potuto) assistere 17 anni prima. Con tanto di comparsata canora della band di Stephan Jenkins.
Le battute sui titoli delle loro canzoni e sugli onnipresenti sogni di dominio del protagonista si alternano qui, tra una gita sull’Elivelivolo dello S.H.I.E.L.D. e un’altra vagonata di piccole citazioni Marvel, ai paradossi temporali e ai sentimenti. C’è una nota triste di sottofondo, in questo episodio, come una leggera malinconia, e unita ai casini da viaggi nel tempo, alle invenzioni folli, agli esperimenti che producono mostruosità, ai piccoli scienziati e alla ferocia di alcune battute (se Homer si strappava i capelli, come reazione a una certa notizia, c’è chi qui si punta una pistola alla tempia. Per dire), dà esattamente la sensazione che in genere ti regala un episodio di Rick and Morty. Il che, non si fosse capito, per me è un signor complimento.
Spiace che non ci sia tutto il resto da vedere subito, come successo Oltreoceano, perché è esattamente quello che vorrei fare ora: spararmi di fila gli altri otto episodi. Ma almeno è un altro appuntamento settimanale da non perdere, che ti aiuta a resistere al logorìo della vita moderna pure se non ti piacciono i carciofi. Un’altra cosa di cui devo ricordami, per un paio di mesi, tra le tante. Di sicuro, così – ma è un discorso fatto mille volte, me ne rendo conto, per il quale ognuno resta sulla sua posizione – così, alla vecchia maniera, uno show lo si gusta forse anche meglio.
Ah, quand’è che arriva Wonder Man?