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Crunchyroll – L’acquisto da parte di Sony potrebbe saltare?

Pubblicato il 28 marzo 2021 di Marlen Vazzoler

LEGGO ANCHE: Sony compra Crunchyroll per $1.175 miliardi

Secondo tre fonti di The Information, la revisione da parte dell’anti-trust della proposta di acquisto di Crunchyroll di proprietà di WarnerMedia (AT&T) da parte di Sony Pictures, è stata estesa dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.

Il motivo?

Pare che l’indagine serva a determinare se la vendita da $1.2 miliardi potrebbe dare a Sony il dominio nel mercato dello streaming delle serie animate giapponesi.

L’estensione, avvenuta la scorsa settimana, potrebbe richiedere sei mesi o più. Solo allora scopriremo se il DoJ approverà la fusione o farà causa per bloccarla.

Se finirà per citare in giudizio Sony e AT&T per l’accordo, questo potrebbe segnalare che l’agenzia sta prendendo una posizione aggressiva verso gli accordi di intrattenimento sotto l’amministrazione Biden. Stabilendo un potenziale limite per quanto riguarda la quantità di contenuti che le aziende sono autorizzate a controllare.

Aggiunge The Information:

“Se il DOJ decidesse di bloccare l’accordo, l’unico impatto sarebbe quello di ridurre Sony, che non possiede altri servizi di streaming negli Stati Uniti, a un piccolo giocatore nel mercato dello streaming, a beneficio di aziende come Netflix e Amazon”.

Strategia

WarnerMedia e Sony hanno detto al Dipartimento di Giustizia che Crunchyroll e Funimation (di proprietà della Sony, ndr.) non sono le uniche opzioni che gli studi di animazione giapponese hanno per la distribuzione delle loro serie al di fuori dal Giappone.

Bisogna però tener conto che da quando si è cominciato a parlare di questo acquisto, molti utenti hanno più volte espresso le loro perplessità a riguardo, in particolare su una possibile fusione. È vero che negli USA gli anime sono anche disponibili su Amazon, Netflix, Hulu, VRV, Toonami, Sentai Filmworks e Hidive, ma bisogna considerare che Crunchyroll e Funimation coprono più del 50% delle serie esportate in America.

Inoltre bisogna ricordare che prima dell’acquisto di Funimation da parte di Sony, c’era una partnership tra Crunchyroll e Funimation, che prevedeva la presenza delle serie di Funimation su Crunchyroll.

Le persone che hanno familiarità con la situazione hanno detto che le aziende stanno esortando il Dipartimento di Giustizia a non considerare gli anime come una nicchia del mercato dell’animazione orientata verso gli adulti (un concetto errato in partenza, ndr.), ma qualcosa alla stregua de I Simpson.

Un mercato che fa gola

Nel novembre del 2020 l’Associazione per l’Animazione giapponese ha dichiarato che il mercato globale dell’animazione giapponese valeva $24 miliardi nel 2019. Un record per l”ottavo anno consecutivo. Durante la pandemia la domanda ha subito un ulteriore accelerazione.

Netflix ha ribadito all’Anime Japan il suo impegno a raddoppiare la produzione di animazione giapponese nel 2021, rispetto al 2020.

Nel frattempo l’industria dell’animazione giapponese dimostra di aver bisogno di un cambiamento strutturale per evitare un collasso della catena produttiva, che a fatica riesce a star dietro alla domanda in continuo aumento.

Fonti The Information, Variety