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Quibi sta per vendere il suo catalogo di titoli originali a Roku

Pubblicato il 04 gennaio 2021 di Lorenzo Pedrazzi

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La breve parabola di Quibi sta per arrivare al termine. Come sappiamo, la piattaforma streaming creata da Jeffrey Katzenberg e Meg Whitman ha chiuso lo scorso ottobre dopo sei mesi, e ora il suo catalogo di contenuti originali potrebbe aver trovato un acquirente.

Stando al Wall Street Journal, Quibi sarebbe in trattative avanzate per vendere la sua library a Roku, produttore di player digitali che sta cercando di entrare nel mercato delle piattaforme streaming con un proprio canale. Acquisendo il catalogo della defunta start-up, Roku potrebbe garantirsi una buona base di titoli “originali”, peraltro con celebri registi e attori coinvolti.

Già nella loro lettera agli investitori e impiegati, Katzenberg e Whitman avevano annunciato di essere alla ricerca di un compratore per la library di Quibi. I tentativi erano in corso da mesi, ma le discussioni con colossi del calibro di Apple, WarnerMedia e Facebook non sono andate a buon fine. Roku sembrerebbe un interlocutore più abbordabile, e il catalogo potrebbe finalmente aver trovato una nuova casa.

Quick Bites

Quibi, contrazione di “Quick Bites”, è stata lanciata lo scorso 6 aprile con grandi ambizioni, ma senza tenere conto della pandemia di Covid-19 (d’altra parte, la data era stata scelta ormai da tempo). Il punto, però, è che Katzenberg e Whitman si sono ritrovati in pieno lockdown con un servizio paradossalmente inadeguato alle esigenze degli spettatori chiusi in casa: Quibi era infatti una piattaforma concepita per i dispositivi mobili – smartphone in primis – con l’idea di essere fruita in viaggio, sui mezzi pubblici, alla fermata dell’autobus e così via. Non solo l’interfaccia era plasmata sugli schermi degli smartphone, ma gli show erano composti da episodi di 8-10 minuti, perfetti per gli spostamenti brevi e i tempi d’attesa dei mezzi. Un’idea discreta, se solo fosse stato possibile viaggiare.

Un confronto impietoso

Il formato, però, non era l’unico limite del servizio. Pur senza negare gli indubbi sforzi produttivi, il catalogo era troppo limitato per giustificare l’abbonamento dopo i generosissimi tre mesi gratuiti (al termine dei quali, non a caso, molti utenti si sono dileguati). I nomi di prestigio non mancavano: Katzenberg era riuscito ad assicurarsi registi, attori e produttori di primissimo piano, tra cui Guillermo del Toro, Sam Raimi, Catherine Hardwick, Steven Spielberg, Paul Feig, Anna Kendrick, Laurence Fishburne e Don Cheadle. Ma il confronto con l’offerta delle altre piattaforme era impietoso.

Fonte: ComicBook.com