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The Mandalorian 2: la recensione del quinto episodio, The Jedi

Pubblicato il 27 novembre 2020 di Marco Triolo

DISCLAIMER: questa volta, eccezionalmente, almeno una cosa interpretabile come SPOILER mi tocca citarla da subito, altrimenti finirei per scrivere duemila battute sulle previsioni del tempo di Coruscant. Perciò siete avvertiti: se non volete sapere assolutamente nulla della puntata odierna di The Mandalorian, ritornate quando l’avrete vista…

Quinta puntata per la seconda stagione di The Mandalorian, il che significa che siamo a tre puntate dalla conclusione. È giunto il momento, quindi, di iniziare a connettere i puntini. È stato fatto già nelle scorse due puntate, e soprattutto nella quarta, dove finalmente abbiamo scoperto perché l’Impero stesse dando la caccia a Baby Yoda. Qui scopriamo un’altra cosa piuttosto grossa, ma a quello ci arriveremo nella sezione spoiler.

L’episodio si intitola The Jedi, e il motivo probabilmente lo saprete tutti: Rosario Dawson fa finalmente il suo ingresso nei panni di Ahsoka Tano, in un episodio scritto e diretto da Dave Filoni per ovvie ragioni (ha creato lui Ahsoka insieme a George Lucas per Star Wars: The Clone Wars). È la prima puntata della stagione a non essere scritta da Jon Favreau e, soprattutto, la prima di tutta la serie in cui compare una lightsaber (la spada di Moff Gideon non conta). Ci pensate? È una serie di Star Wars e sono occorse una stagione e mezza prima che una delle cose che più definisce la saga potesse apparire.

Ci mancava? Non particolarmente, The Mandalorian funziona talmente bene come storia a sé che non ne avevamo davvero bisogno. Ci fa schifo? Assolutamente no, tutt’altro: quando Ahsoka entra in scena con le sue spade e sentiamo quel celebre ronzio, è come se un pezzo del puzzle tornasse al suo posto.

L’arrivo di una Jedi coincide con un lieve cambio di scenario: più che un western, questo episodio è un film di samurai, anche se i film di samurai in fondo sono western. Il paesaggio intorno alla città fortificata dove si svolge buona parte dell’azione è un mondo spoglio, una foresta di alberi secchi o bruciati, dove vagano sparute bestie che si muovono con la disperazione addosso. È qui che troviamo Ahsoka Tano, che vive in esilio e solitudine come Obi-Wan Kenobi nell’originale Guerre stellari. Non ci vuole molto per capire dove andrà a parare l’episodio, al cui centro c’è ovviamente l’incontro tra Baby Yoda e una Jedi che pensavamo sarebbe stato un punto di arrivo (magari anche il finale di stagione) e invece si rivela essere l’ennesima tappa, l’ennesima scusa per una missione “laterale” da compiere. E va benissimo così.

Nella puntata appare anche Michael Biehn nei panni del braccio destro dell’antagonista, Morgan Elsbeth (Diana Lee Inosanto), un personaggio che non si è mai visto prima, ma che, da come la descrive Ahsoka, ha un’importanza notevole dietro le quinte. Ci sono altri pezzi di mitologia che vengono gettati qua e là e che fanno di questo episodio il più connesso alla saga, quello che più di altri richiede allo spettatore una certa conoscenza degli eventi che hanno preceduto The Mandalorian. Oppure dimestichezza nell’uso di Wookieepedia.

Eppure, come sempre, al centro c’è una battaglia, ci sono delle persone da salvare da un governo dispotico, un’alleanza improbabile fondata su un tacito rispetto molto western, Baby Yoda che fa Baby Yoda e smorza la tensione, Pedro Pascal che imita Clint Eastwood, sparatorie, spade laser, beskar. La ricetta non cambia, e finora non ne sentiamo il bisogno.

E ora qualche SPOILER vero…

Con la stessa nonchalance con cui The Mandalorian, a un certo punto, ha rivelato il nome del protagonista, così ora ha svelato quello di Baby Yoda, alias The Child, alias… Grogu. E la reazione del pargoletto ogni volta che viene pronunciato il suo nome è impagabile, capace di sciogliere anche il cuore di un Sith. Non si tratta dell’unica rivelazione: Grogu, essendo in realtà un arzillo cinquantenne, è stato cresciuto su Coruscant e addestrato nel tempio Jedi, salvo poi essere fatto fuggire durante le Guerre dei Cloni. E poi il nulla, un buco di memoria che forse, un giorno, verrà riempito.

Veniamo inoltre a sapere che Morgan Elsbeth è l’imprenditrice dietro la costruzione della flotta imperiale. E che c’è effettivamente qualcuno al di sopra di Moff Gideon: il Grande Ammiraglio Thrawn, celebre villain dell’universo espanso e di Star Wars Rebels, che, come già raccontato nelle Legends, è a capo delle forze imperiali rimaste. Ahsoka Tano lo sta cercando. E ora i casi sono due: o la vedremo tornare e, insieme a Mando, scontrarsi con Thrawn, oppure si tratta di un lancio della probabile serie dedicata alla Jedi di Rosario Dawson.

Ahsoka ha ora dato a Din Djarin un nuovo obbiettivo: Tython, antico pianeta al centro della Galassia in cui potrebbe essere nato l’ordine Jedi. Lì, forse, Grogu troverà il suo destino, e magari potrebbe incontrare un personaggio leggermente noto della saga. O magari sarà solo un’altra tappa in un viaggio senza fine.

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