Cinema

Borat 2: scoppia la polemica e c’è chi chiede l’esclusione del film dagli Oscar

Pubblicato il 17 novembre 2020 di Filippo Magnifico

Era praticamente scontato che l’arrivo su Amazon Prime Video di Borat 2 fosse accolto da un bel po’ di polemiche. L’ultima della lista arriva dalla comunità kazaka negli Stati Uniti, che insieme al Consiglio sulle relazioni islamiche-americane (CAIR) ha chiesto l’esclusione del film dagli Oscar e da qualsiasi altro premio cinematografico.

Le accuse rivolte a Sacha Baron Cohen sono chiare e per certi versi prevedibili. Secondo quanto riportato in una lettera, l’attore avrebbe sfruttato una comunità sottorappresentata e vulnerabile, commettendo un atto di whitewashing e di presa in giro che ha avuto conseguenze dirette sulla percezione che il resto del mondo ha del Kazakistan:

Le nostre persone hanno segnato molti casi di molestie fisiche, sessuali, atti di bullismo scatenati dal franchise di Borat.

Sacha Baron Cohen avrebbe potuto benissimo creare una finta nazione e un finto popolo per il suo film, piuttosto che rappresentare il popolo kazako come misogino e profondamente razzista.
Proprio per questo all’Academy è stato chiesto di non prendere in considerazione il film per la prossima Notte degli Oscar.

Intanto in Kazakistan…

Va sottolineato che il Kazakistan ha reagito in maniera diametralmente opposta, a tal punto che lo stato ha deciso di far diventare il “Very Nice!” di Borat slogan ufficiale per il turismo.
Ecco lo spot “Kazakistan? Very Nice!”, QUI invece trovate maggiori informazioni.

Il film

Borat 2 è a tutti gli effetti il primo film realizzato durante il lockdown causato dalla pandemia di Covid-19. È stato girato in pochissimo tempo, subito dopo il via libera concesso dai sindacati.
Sacha Baron Cohen e una piccola troupe si sono recati in diverse zone degli Stati Uniti e all’estero per le riprese.
Il film ruota attorno ad un Borat ormai famoso e proprio per questo, costretto ad agire sotto copertura per intervistare personaggi importanti.