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Sony potrebbe pagare più di $950 milioni per Crunchyroll

Pubblicato il 30 ottobre 2020 di Marlen Vazzoler

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La Sony Pictures Entertainment ha recentemente ottenuto i diritti esclusivi per la negoziazione dell’acquisto della piattaforma streaming americana Crunchyroll, lo ha rivelato oggi Nikkei Asia. L’accordo si trova nelle trattative finali e il prezzo di acquisto si aggira sui 100 miliardi di yen ($957 milioni), una cifra molto vicina a quella a cui puntava WarnerMedia questa estate, ovvero $1 miliardo.

Secondo l’Associazione dell’Animazione Giapponese il mercato globale degli anime valeva nel 2018 $21 miliardi, 1.5 volte il valore del 2013. Il mercato estero copre quasi la metà della domanda complessiva. Se l’acquisizione verrà finalizzata, la competizione globale per i contenuti tra le compagnie si intensificherà ulteriormente, e aumenterà la richiesta di nuovi contenuti esclusivi (pensiamo agli originali di Netflix e di Crunchyroll).

L’offerta

Attualmente Sony può contare su 1 milione di abbonati paganti grazie a Funimation, acquistata nel 2017, che si trovano per lo più negli USA. L’espansione della clientela si è ben presto arrestata a causa di diversi ostacoli. Questa acquisizione permetterebbe alla Sony di ottenere 70 milioni di membri non paganti e 3 milioni di abbonati paganti, presenti in più di 200 paesi e regioni, tra cui gli USA e l’Europa.

Inoltre Crunchyroll darà alla Sony l’accesso a più di 1000 titoli. A questo punto ci chiediamo se anime popolari come Demon Slayer e Fate/Stay night che la Sony fornisce in licenza tramite Aniplex ad altre piattaforme streaming all’estero, potrebbero venire raccolti in un’unica piattaforma.

Il 12 novembre la PlayStation 5 verrà lanciata nei mercati principali, e dal 19 novembre nel resto del mondo, con l’app di Crunchyroll disponibile al lancio. La compagnia mira a vendere più di 7.6 milioni di unità per la fine dell’anno fiscale del 2020, ovvero il 30 marzo del 2021. Una cifra notevole visto che supera il numero di PlayStation 4 vendute nel suo primo anno fiscale.

Questa mossa aiuterà ulteriormente la diffusione dell’app nelle case di tutto il mondo. Sarà interessante vedere come e in quanto tempo questa piattaforma riuscirà a diventare davvero competitiva con rivali come Netflix.

Fonti Nikkei Asia, Bloomberg