TENET: LA NOSTRA RECENSIONE DEL NUOVO FILM DI NOLAN!
Arriva oggi finalmente al cinema Tenet, ultima fatica di Christopher Nolan che non solo regala ai fan del visionario regista un nuovo capolavoro, ma in concomitanza con la riapertura delle sale dopo l’emergenza dovuta all’epidemia di Covid-19 assume anche un altissimo valore sociale.
Noi di Screenweek abbiamo avuto la fortuna di vedere Tenet in anteprima, ed evitando accuratamente ogni minimo spoiler (che esuli dai trailer e dalla promozione del film) abbiamo approntato una piccola “guida” per lo spettatore: sia che vogliate arrivare preparati alla visione o che abbiate già visto Tenet e siate giunti fin qui in cerca di un approfondimento, ecco una serie di interessanti curiosità e retroscena riguardanti il film!
In veste del protagonista (il cui nome non viene mai rivelato) di Tenet troviamo John David Washington, attore ancora poco conosciuto a livello internazionale ma apprezzatissimo per il suo ruolo in BlacKkKlansman di Spike Lee (che gli valse la nomination al Golden Globe nel 2019). La protagonista femminile, Kat, è invece interpretata da Elizabeth Debicki, che abbiamo conosciuto in versione “pure gold” (nelle vesti di Ayesha) in Guardiani della Galassia 2 e che vedremo nelle ultime stagioni di The Crown su Netflix nelle vesti della principessa Diana.
Completano il cast una serie di nomi che non hanno bisogno di presentazioni: Kenneth Branagh, nel ruolo del pericoloso Andrei Sator, Robert Pattinson in veste di un agente segreto alleato del protagonista, Aaron Taylor-Johnson nel ruolo del leader di una particolare squadra militare e infine Michael Kaine, che interviene solamente in una breve scena.
Il titolo del film, TENET, è parte di un antico mistero archeologico che abbiamo affrontato al tempo in cui pensando al film di Nolan non potevamo far altro che pontificare fantasiose teorie: vi rimandiamo al nostro speciale sull’argomento (cliccate QUI) per un approfondimento che col senno di poi si è rivelato azzeccato e che chiarisce uno degli aspetti che la pellicola evita di affrontare, ovvero le origini del termine palindromo che definisce il titolo del film.
Pur sconfinando fortemente nella fantascienza, il film di Nolan si fonda primariamente su presupposti puramente scientifici. Come ad esempio il famoso “Paradosso del Nonno”, per il quale – essendo appunto un paradosso – non esiste soluzione: se potendo viaggiare indietro nel tempo uccidessimo nostro nonno evitando la nascita di nostro padre e quindi la nostra, cesseremmo di esistere? Ma se venissimo così cancellati dalla “storia”, allora non esisterebbe la persona che ha ucciso nostro nonno, ovvero noi… quindi noi conseguentemente esisteremmo ancora.
Viene citata anche la teoria dell’elettrone universale di Feynman e Wheeler: secondo tale postulato scientifico, la risposta al mistero per cui tutti gli elettroni di cui è composto l’universo hanno uguale massa e uguale carica è che… si tratta di un unico, singolo elettrone, in perenne stato di viaggio nel tempo e quindi presente ovunque nello stesso momento.
Infine, inseriamo in questa sede anche un chiarimento su un cenno storico cui il film fa riferimento, ovvero il “Progetto Manhattan”: si tratta di un programma di ricerca e sviluppo condotto durante la Seconda Guerra Mondiale negli Stati Uniti e che portò alla creazione delle prime bombe atomiche.
Sicuramente Tenet è un titolo che impegna moltissimo la mente dello spettatore: non una novità per gli estimatori dei film di Nolan, ma in effetti nulla di più complicato di quanto possiamo aver “testato” con pellicole come Inception o Memento.
Tenet non è affatto avaro di spiegazioni e cerca di fare luce su tutti i punti oscuri della trama e delle dinamiche fantascientifiche che affronta, e seppure talvolta i paroloni usati dai protagonisti procurino un (voluto, non fatevi ingannare) effetto estraniante, è in realtà molto semplice riuscire a comprendere ciò che accade sullo schermo, soprattutto nel finale che, come – ancora – da tradizione classica Nolan, solleva un velo che restituisce una chiave di lettura semplificata alla pellicola.