Cinema

TENET: Le reali teorie scientifiche alla base del film

Pubblicato il 26 agosto 2020 di Andrea Suatoni

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—–ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER—–

Tenet, da oggi nei cinema di tutta Italia dopo i ritardi dovuti all’attuale emergenza causata dall’epidemia di Covid-19, si prepara a far discutere per la complessità delle sue trame e delle teorie fantascientifiche che affronta: non è un segreto che il nuovo film di Nolan introduca alcune dinamiche di viaggio temporale, ma il pubblico non ha neanche lontanamente idea di ciò che lo aspetta in sala.

Lo spettatore verrà messo di fronte a nuove derive fantascientifiche che si basano però su solide e reali teorie scientifiche attualmente discusse dagli scienziati mondiali (fra cui il premio nobel Kip Thorne, consulente di Nolan sia per Tenet che per Insterstellar e studioso delle possibilità dei viaggi temporali): ecco di seguito di quali si tratta!

N.B.: Gli spoiler contenuti in questo speciale si riferiscono solamente alle pure meccaniche temporali utilizzate in Tenet: nessuno spoiler riguardante la trama è stato inserito.

PARADOSSO DEL NONNO

Il Paradosso del Nonno è forse la teoria con la quale abbiamo maggiore familiarità: quasi tutte le opere che si trovano ad indagare la possibilità di viaggi temporali infatti prima o poi sono costrette ad affrontarlo.
Per “Paradosso del Nonno” si intende l’impossibilità di comprendere come, quanto ed in che modo viaggiare nel tempo possa influire sull’andamento degli eventi nella linea temporale. L’esempio perfetto è quello del viaggiatore temporale che, viaggiando indietro nel tempo, si trova ad uccidere suo nonno prima che questo concepisca suo padre: se l’azione del viaggiatore ha effetto sulla linea temporale, uccidendo suo nonno egli ha di fatto impedito a sé stesso di venire al mondo, si è quindi letteralmente eliminato dall’esistenza. Ma ciò crea un paradosso: se il viaggiatore temporale non è mai esistito, come può aver ucciso suo nonno?
Allo stesso modo, se invece l’azione del viaggiatore temporale non ha effetto sulla linea temporale, egli non subirà alcuna conseguenza in seguito all’omicidio di suo nonno: ma se suo padre non è mai nato, come può lui, di fatto, esistere?

Mentre nel primo caso il paradosso rimane tale, nel secondo possiamo tentare di eliminarlo ipotizzando che le azioni di un ipotetico viaggiatore temporale non abbiano effetto sulla SUA linea temporale, ma ne creino di fatto una diversa e parallela. Dal momento dell’omicidio, il “tempo” verrà diviso in due, creando due realtà alternative: in una il viaggiatore temporale ha viaggiato nel tempo per arrivare ad uccidere suo nonno; nell’altra invece egli non nascerà mai, poiché suo nonno è morto senza una discendenza.
La teoria degli universi alternativi è stata molto efficacemente adottata nei fumetti Marvel e trasposta (seppure con alcune modifiche, e in effetti meno efficacemente) anche nel Marvel Cinematic Universe.

Tenet

INVERSIONE ENTROPICA

Per inversione entropica si intende una deviazione della seconda legge della termodinamica, che afferma in uno dei suoi corollari che l’entropia, o il disordine, di un sistema sottoposto a determinati processi non possa mai, in alcun caso, diminuire, ma solo aumentare o al limite rimanere la stessa.
Semplificando al massimo, possiamo dire che l’universo tende verso l’ordine, ovvero verso l’entropia: le forze fisiche che conosciamo non possono aumentare il loro disordine, ma solamente stabilizzarsi a vicenda. Volendo fare un esempio ancora più semplice: se aggiungessimo del ghiaccio in un bicchiere di acqua calda, il ghiaccio e l’acqua tenderebbero a raggiungere un equilibrio entropico (il ghiaccio si scioglierebbe e l’acqua si raffredderebbe), mentre non sarebbe in alcun modo possibile che l’acqua diventi più calda o il ghiaccio più freddo, aumentando la differenza di temperatura fra i due materiali (ovvero, il loro disordine, che equivarrebbe a diminuire quindi l’entropia, assunto impossibile per la seconda legge della termodinamica).

Per molti anni abbiamo creduto che questa applicazione del secondo principio della termodinamica fosse assoluto. Ma in realtà, alcuni ricercatori hanno negli ultimi anni dimostrato (seppure in determinate circostanze e solo in alcuni casi, almeno per ora) che delle deroghe a tale legge esistono.
In Tenet, si immagina che si possa arrivare addirittura ad invertire completamente l’entropia di un oggetto: ad esempio, ci viene spiegato come, se colpiti da un’esplosione infuocata entropicamente inversa (o da una normale esplosione mentre si è invertiti), si possa rischiare di morire congelati. Allargando l’idea di entropia inversa alle leggi del tempo, le premesse su cui il film di Nolan si fonda diventano chiarissime: non sappiamo (e non è necessario che lo spettatore lo sappia) come si sia giunti a una tecnologia capace di invertire l’entropia (o se nella realtà potrà mai essere possibile realizzarla), ma nella finzione del film questa è non solo reale, ma anche perfettamente figlia della recente e reale scoperta scientifica della inversione entropica.

TEORIA DELL’ELETTRONE DI FEYNMAN E TEORIA DI WHEELER

La teoria della causalità inversa di Feynman viene esplicitamente citata nel film, e non a caso: si tratta infatti di una delle teorie maggiormente seguite (ed equivocate) dagli appassionati di viaggi nel tempo. Per risolvere alcune incongruenze in una formula matematica, Feynman immaginò che un positrone, particella subatomica identica ad un elettrone ma di carica inversa, non fosse altro che un elettrone in viaggio all’indietro nel tempo: se in tale equazione infatti si andavano a considerare i positroni come elettroni e si modificava il “segno” del tempo, questa veniva facilmente risolta.

In seguito all’intuizione di Feynman, si svilupparono moltissimi modelli teorici e pratici, tutti perfettamente funzionanti, attorno alla teoria dell’elettrone inverso. Feynman stesso però non intendeva affermare che le particelle viaggiassero davvero nel tempo, come invece spesso tende ad equivocare chi legge le sue teorie: lo scienziato aveva semplicemente creato un modello teorico che a livello matematico risolveva determinati problemi, ma che nella teoria astratta risolveva completamente la sua ragion d’essere.

Insieme alla teoria di Feynman, Tenet nomina anche quella di Wheeler: questo secondo scienziato, considerando come teoricamente possibile l’idea di un elettrone in viaggio nel tempo e diventato un positrone, arrivò a formulare una teoria ancora più ardita.
Se l’elettrone è capace di viaggiare nel tempo, è allora possibile che lo faccia costantemente, continuamente, infinite volte. Tutti gli elettroni che compongono l’universo intero quindi (e conseguentemente anche tutti i positroni, loro controparti) sarebbero un solo elettrone, viaggiatore temporale e solitario “padre” dell’universo.

Tali teorie hanno portato infine alla Teoria della Causalità Inversa di Putnam, da cui Tenet trae gran parte delle sue basi.

Tenet

TEORIA DELLA CAUSALITA’ INVERSA DI PUTNAM

Putnam teorizzava la possibilità di viaggi nel tempo in presenza di una capsula (secondo lui irrealizzabile, descritta solamente in funzione del suo modello) che fungeva da “invertitore di causalità”. Entrando all’interno della capsula, sarebbe stato possibile invertire la propria causalità; semplificando, in stato di causalità inversa sarebbe possibile invertire la direzione del tempo rispetto a tutto ciò sarebbe rimasto al di fuori della capsula.
Si tratta esattamente di quanto visto in Tenet: off-panel rispetto agli eventi della pellicola, alcuni scienziati del futuro devono essere riusciti a creare un invertitore di causalità (che vediamo utilizzare ai protagonisti più di una volta), che – probabilmente sfruttando le future derive delle teorie sull’inversione entropica sopra descritte – inverte appunto per gli utilizzatori la soggettività temporale dal momento esatto in cui se ne esce.

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