Cinema Festival

Venezia 77: il programma della Settimana Internazionale della Critica

Pubblicato il 21 luglio 2020 di Marco Triolo

La Settimana Internazionale della Critica, sezione autonoma della Mostra di Venezia organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), ha svelato la selezione della sua 35a edizione, che si terrà negli stessi giorni della Mostra, dal 2 al 12 settembre. Come già rivelato, il film d’apertura sarà The Book of Vision di Carlo S. Hintermann, film prodotto da Terrence Malick. Qui ne potete vedere il trailer. Il film di chiusura sarà invece il documentario The Rossellinis, incentrato sul regista Roberto Rossellini e diretto dal nipote Alessandro.

La selezione

CONCORSO

50 O DOS BALLENAS SE ENCUENTRAN EN LA PLAYA | 50 OR TWO WHALES MEET AT THE BEACH di Jorge Cuchí (Messico)

HAYALETLER | GHOSTS di Azra Deniz Okyay Turchia, Qatar

NON ODIARE | THOU SHALT NOT HATE di Mauro Mancini Italia, Polonia

POHANI DOROGY | BAD ROADS di Natalya Vorozhbyt Ucraina

SHORTA di Anders Ølholm e Frederik Louis Hviid Danimarca

TOPSIDE di Celine Held e Logan George USA
TVANO NEBUS | THE FLOOD WON’T COME di Marat Sargsyan Lituania

EVENTI SPECIALI

Film d’apertura
THE BOOK OF VISION di Carlo S. Hintermann Italia, Regno Unito, Belgio

Film di chiusura
THE ROSSELLINIS di Alessandro Rossellini Italia, Lettonia

SIC@SIC – Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica

CONCORSO

ACCAMÒRA (IN QUESTO MOMENTO) di Emanuela Muzzupappa

ADAM di Pietro Pinto

FINIS TERRAE di Tommaso Frangini

GAS STATION di Olga Torrico

J’ADOR di Simone Bozzelli

LE MOSCHE di Edgardo Pistone

WHERE THE LEAVES FALL di Xin Alessandro Zheng

EVENTI SPECIALI

Cortometraggio di apertura
LES AIGLES DE CARTHAGE THE EAGLES OF CARTHAGE di Adriano Valerio

Cortometraggio di chiusura
ZOMBIE di Giorgio Diritti

La sinossi di The Rossellinis

Roberto Rossellini è stato un genio del cinema e un padre spiccatamente anticonformista. I suoi amori hanno riempito le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, scandalizzando la rigida morale degli anni Cinquanta e dando alla luce una famiglia numerosa, orgogliosamente multietnica e decisamente allargata. Alessandro, primo nipote del grande regista, ha avuto una carriera traballante da fotografo e un lungo passato di tossicodipendenza. Come primo nipote di un genio, non si sente all’altezza del cognome. Decide così di girare a 55 anni il suo primo film, affrontando con ironia la saga dei Rossellini e obbligando i parenti a un’impossibile terapia familiare davanti alla macchina da presa.