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The Lighthouse non è mai uscito nelle sale italiane, ma il prossimo 25 luglio sarà presentato per la prima volta in Italia in una proiezione aperta al pubblico, all’interno del Lake Como Film Nights festival.
La kermesse cinematografica Lake Como Film Nights si svolge a Villa Erba a Cernobbio nell’ambito della rassegna estiva Villa Erba Open Air, edizione speciale del progetto Cultura di Villa Erba per il 2020. Dal 24 al 31 luglio, l’appuntamento con il cinema d’autore è alle 21.15 per vivere il grande cinema immersi tra gli alberi del parco della residenza che fu di Luchino Visconti.
Il film The Lighthouse verrà proiettato il 25 luglio alle 21.15 sullo schermo PANORAMA a Villa Erba in versione doppiata in italiano con sottotitoli in inglese grazie alla collaborazione con Universal Pictures Italia.
Il film di Robert Eggers – già disponibile in streaming – uscirà il 21 ottobre in dvd e Blu-ray, distribuito da Universal Pictures Home Entertainment Italia.
Come sappiamo, al centro di questo horror psicologico troviamo Willem Dafoe e Robert Pattinson, guardiani del faro su una minuscola isola al largo delle coste del New England, nel 1890. La convivenza forzata e l’isolamento danno luogo a un incubo alienante, peraltro girato in bianco e nero con un formato 1.19:1, che rende il tutto ancor più claustrofobico.
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– Il secondo trailer di The Lighthouse
– Il primo trailer di The Lighthouse
Il copione di The Lighthouse è opera di Robert Eggers e di suo fratello Max Eggers.
In occasione dell’anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs, durante il Festival di Cannes, il regista ha fornito qualche dettaglio sulla lavorazione del film:
Abbiamo costruito tutti gli edifici che vedete nel film, e abbiamo girato sulla punta nord della Nuova Scozia, su un’isola rocciosa vulcanica. Abbiamo costruito un faro funzionante da 70 piedi la cui luce poteva essere vista a 16 miglia di distanza. Era un posto davvero spietato, e il vento era implacabile. Senza gli elementi naturali, non sarebbe stato credibile. Avevamo macchine eoliche, ma la maggior parte [del vento] era vero.
Per quanto riguarda il formato:
Ho girato in bianco e nero su 35mm. È molto tattile; puoi vedere tutti i pori dei volti degli attori. Il formato quadrato è stato ottimo per le riprese dei fari, e abbiamo realizzato una lente speciale per creare i primi film cromatici.
Infine, a proposito del linguaggio:
Per il linguaggio, io e mio fratello abbiamo letto molti testi d’epoca per assorbire l’atmosfera di come la gente parlava. Ovviamente Moby Dick è ottima letteratura, e la lingua di Melville ha avuto un’influenza sul film. Il dialetto di Willem è quello di un contadino del Mainem e quello di Robert il dialetto di un marinaio. Avevamo un libro di storie di Sarah Orne Jewett che erano state trascritte usando i dialetti, ed è stata una fonte importante per noi.