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Diamo oggi 6 Luglio 2020 il triste addio a Ennio Morricone, sicuramente uno dei più celebri artisti della storia del cinema. 2 Oscar, 6 Golden Globe, 6 BAFTA, 10 David di Donatello hanno caratterizzato la carriera di un’eccellenza tutta italiana, conosciuta in tutto il mondo soprattutto grazie alle innumerevoli, iconiche, colonne sonore cinematografiche, molte delle quali divenute dei cult entrate di peso nella cultura pop; di seguito, ecco una selezione di colonne sonore scelte dalla nostra redazione per rendere omaggio a Morricone e ricordarlo tramite le sue opere più conosciute e amate!
La “leggenda” vuole che Clint Eastwood, alla fine delle riprese del film, non avesse ben chiaro il personaggio che aveva interpretato ed addirittura anche il contesto o il “cuore” del film. Pare quindi che dopo aver ascoltato un 45 giri inviatogli da Morricone in persona, che conteneva il tema principale del film, ebbe la certezza di aver preso parte a quella che sarebbe diventata una pietra miliare del cinema.
Sperimentale e all’avanguardia la incredibilmente iconica colonna sonora de Il Buono, il Brutto, il Cattivo. Potentissima ed evocativa quanto semplice, la sequenza di note che inizia con un flauto è diventata talmente riconoscibile da aver definito totalmente in film di Sergio Leone, l’ultimo della cosidetta “Trilogia del Dollaro“.
Dalla quarta collaborazione fra Sergio Leone e Ennio Morricone (dopo la trilogia del dollaro) arriva la colonna sonora di C’era una Volta il West, caratterizzata da un tema principale che a un crescendo orchestrale incentrato su uno strumento particolare come il clavicembalo aggiunge i vocalizzi di un’altra artista italiana, la cantante Edda dell’Orso. Forse la sua opera più celebre.
Ricordiamo con un sorriso anche la colonna sonora di Bianco, Rosso e Verdone, (film diretto da Carlo Verdone ma prodotto dal “solito” Sergio Leone) il cui tema principale composto da Morricone è un altro dei cult (stavolta tutto italiano) che tutti i nati negli anni ’70 ogni tanto si ritrovano a fischiettare.
La Cosa di John Carpenter vanta per Morricone un peculiare primato: la colonna sonora del film gli valse infatti una candidatura ai Razzie Awards del 1982 (anzi, in quell’anno Morricone concorreva al premio per il peggior componimento dell’anno anche per un altro film, Butterfly – Il Sapore del Peccato).
Ad ogni modo, difficile dimenticare il tema principale della pellicola, tramite la quale riusciamo ad avvertire istantaneamente l’estrema tensione che questa vuole comunicare allo spettatore.
Difficile definire a livello unitario le sensazioni che questo “storico” (in tutti i sensi che il termine può esprimere) film fa sorgere nello spettatore: Sergio Leone ed Ennio Morricone collaborano più che mai sulla stessa lunghezza d’onda in questa pellicola, quasi come volessero giocare con l’emotività del pubblico ed i continui contrasti su cui questo è costretto a riflettere durante la visione… e l’ascolto.
Uno tra i film italiani più amati di sempre, grazie anche alla splendida colonna sonora di Morricone. Il capolavoro di Giuseppe Tornatore è ricordato principalmente per la sua scena finale, le cui musiche in un crescendo di epicità rendono estremamente difficile trattenere le lacrime.
Nel 1987 Ennio Morricone e Brian de Palma collaboravano per Gli Intoccabili, altro film indimenticabile che contrappone sul grande schermo i personaggi di Elliott Ness e Al Capone. Il tema di quest’ultimo è forse il pezzo più famoso ed apprezzato della colonna sonora del film.
Ancora una collaborazione con Giuseppe Tornatore, che nel 2000 valse a Morricone un Golden Globe. Ben 30 pezzi per un film che fa della musica non solo la sua forza, ma la sua stessa essenza. Parte del merito è da attribuire anche alla straordinaria pianista italiana Gilda Buttà, la vera “mano” sui tasti del pianoforte suonato nella finzione da Tim Roth.
Il primo Oscar alla Colonna Sonora, dopo ben 6 candidature ed un Oscar onorario nel 2007, arriva grazie a Quentin Tarantino ed il suo The Hateful Eight nell’anno dei premi 2016 (aggiudicatasi inoltre anche il Golden Globe e il BAFTA). Nel film trovano spazio anche alcune composizioni composte negli anni ’80 per La Cosa e scartate al tempo.
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