Cinema

I 50 anni di Christopher Nolan: 5 film da vedere per capire il suo cinema

Pubblicato il 30 luglio 2020 di Marco Triolo

Christopher Nolan compie 50 anni. Il regista, nato a Londra il 30 luglio 1970, figlio di un pubblicitario inglese e di un’assistente di volo americana, è ormai da oltre 20 anni una delle più importanti voci del cinema mondiale. Ha uno stile tutto suo, che gioca spesso con il tempo, e ama trarre in inganno e sorprendere i suoi spettatori come un illusionista. Insieme a Quentin Tarantino, è forse l’unico regista in grado di vendere un film semplicemente grazie al suo nome in cartellone. Un po’ come Alfred Hitchcock. Come il suo idolo Stanley Kubrick, sa fondere profonde elucubrazioni filosofiche e cinema di genere.

Va da sé che l’uscita di ogni suo film è un evento. Avrebbe dovuto esserlo anche Tenet, previsto inizialmente in USA il 17 luglio e poi rinviato per colpa della pandemia. Nolan, grande sostenitore delle sale e della pellicola, ha lottato fino in fondo per non cedere e aiutare gli esercenti a riprendersi dal disastro del Covid-19. Alla fine, però, ha dovuto accettare una parziale sconfitta. Che però potrebbe trasformarsi in una grande impresa: Tenet arriverà il 26 agosto in diversi territori esterni agli Stati Uniti, tra cui anche l’Italia, e sarà alla testa di un modello di distribuzione sperimentale con cui Warner Bros. intende affrontare questi tempi strani e difficili.

Ma da cosa deriva questa fascinazione che Christopher Nolan ha per la pellicola, gli schermi giganti e i grandi formati? E da cosa nascono le sue ossessioni filosofiche sul tempo e la natura umana? È presto detto: dai suoi miti cinematografici.

Da Christopher Nolan l’autore passiamo dunque a Christopher Nolan il fanboy, e andiamo a scoprire cinque film fondamentali per capire il suo cinema…

1. 2001 – Odissea nello spazio

Il capolavoro di Stanley Kubrick è stato citato a destra e a manca quando Nolan ha realizzato Interstellar. Il regista ha citato anche Uomini veri e Incontri ravvicinati del terzo tipo tra le sue influenze. Ma è indubbio che la magniloquenza visiva di 2001 e la sua esplorazione filosofica della natura umana siano punti di riferimento fondamentali per l’opera di Nolan. Il regista ha contribuito anche a un restauro del film di Kubrick.

2. Blade Runner

Non è un segreto che Nolan proiettava il film di Ridley Scott alla sua troupe in preparazione alle riprese di Batman Begins. Nolan ha descritto Blade Runner come “un’interessante lezione sulla tecnica dell’esplorazione e della descrizione di un universo credibile che non sembra avere confini”. Come quello di un fumetto, o della sua Gotham City.

3. Heat – La sfida

Se non avete mai visto questo incredibile noir di Michael Mann, eccovi un bel consiglio: programmate un double bill con Heat e Il Cavaliere Oscuro. Tenete presente che il primo dura 2 ore e 50 minuti, il secondo 2 ore e mezza. Prendetevi per tempo e immergetevi nell’atmosfera di due film che hanno molto in comune. Heat è un modello dichiarato del secondo Batman di Nolan, al punto che il regista ha usato uno degli attori di Mann, William Fichtner, in un ruolo minore.

4. La spia che mi amava

Christopher Nolan è un grandissimo fan di James Bond. Al punto che il suo nome è stato fatto diverse volte quando si cercava un regista per rilanciare la saga. Uno dei Bond preferiti di Nolan è La spia che mi amava, il migliore capitolo dell’epoca Roger Moore. Un film che si apre con uno straordinario stunt sugli sci – in cui Bond si lancia col paracadute da una vetta innevata – che deve aver avuto una bella influenza sulla scena d’apertura de Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno e sull’inseguimento sugli sci di Inception.

5. Star Wars

Da cinefilo nato nel 1970, Christopher Nolan fu travolto in pieno dal fenomeno Star Wars. Il primo film della saga lo sconvolse al punto da spingerlo a creare un corto in stop motion intitolato Space Wars. Nolan aveva uno zio che lavorava alla NASA e gli fornì alcuni filmati dei lanci delle missioni Apollo. Il piccolo Chris li riprese con la sua macchina da presa Super 8 e li montò nel corto, “pensando che nessuno lo avrebbe notato”. Nella origin story di Christopher Nolan, come in quella di molti di noi, George Lucas ha dunque un ruolo fondamentale.