La Semaine de la Critique 2020, 59a edizione della sezione parallela del Festival di Cannes, ha aspettato che il festival annunciasse la propria selezione e ha poi fatto lo stesso. Ecco i film.
After Love di Aleem Khan
De l’or pour les chiens (Gold for Dogs) di Anna Cazenave Cambet
La Nuée (The Swarm) di Just Philippot
Sous le ciel d’Alice (Skies of Lebanon) di Chloé Mazlo
La Terre des hommes (Beasts) di Naël Marandin
August 22, This Year di Graham Foy
Axşama doğru (Towards Evening) di Teymur Hajiyev
Dustin di Naïla Guiguet
Forastera di Lucía Aleñar Iglesias
Good Thanks, You? di Molly Manning Walker
とてつもなく大きな (Humongous!) di Aya Kawazoe
Maalbeek di Ismaël Joffroy Chandoutis
Marlon Brando di Vincent Tilanus
Menarca (Menarche) di Lillah Halla
White Goldfish di Jan Roosens e Raf Roosens
Nonostante anche in questo caso non ci siano film italiani nella selezione, il nostro Paese è rappresentato da Alba Rohrwacher, protagonista di Sous le ciel d’Alice, esordio alla regia di Chloé Mazlo. Si tratta di una storia ambientata nel Libano degli anni ’70.
I lungometraggi selezionati sono la metà del solito, cinque contro i consueti undici, e quattro di questi sono comprensibilmente film francesi. Fa eccezione After Love, esordio del regista inglese (di origine pakistana) Aleem Khan.
La Semaine ha diffuso la selezione insieme a un comunicato stampa, in cui spiega le intenzioni molto concrete nei confronti di questi film:
La Semaine de la Critique guiderà i film selezionati attraverso le loro anteprime e uscite cinematografiche in Francia. I film in francese verranno presentati durante “La Semaine de la Critique carte blanche” all’Angoulême Francophone Film Festival, che si svolgerà dal 28 agosto al 2 settembre 2020.
Il distributore di uno dei cinque lungometraggi riceverà inoltre il Gan Foundation Award in autunno, un premio di 20 mila euro a supporto delle opere prime e seconde. I dieci cortometraggi saranno invece presentati online, al Festival Scope (22-25 ottobre) e al Festival Scope Pro (19-25 ottobre) per gli addetti ai lavori.
Fonte: Semaine de la Critique