Ieri vi abbiamo parlato dell’ottimo risultato ottenuto da Trolls World Tour.
Come sappiamo, a partire dal 10 aprile il sequel di Trolls è disponibile in digitale sulle principali piattaforme.
La pandemia di Coronavirus che ha portato ad un lockdown globale ha spinto la Universal a trovare una soluzione distributiva alternativa, che si è concretizzata nel cosiddetto TVOD (transactional video on demand).
Una formula che, a quanto pare, si è rivelata vincente. Secondo quanto riportato dalla major, il film ha totalizzato finora 5 milioni di noleggi, sfiorando il tetto dei 100 milioni di dollari a livello “domestico”.
Come dichiarato da Jeff Shell, CEO di NBCUniversal:
I risultati di Trolls World Tour sono stati in grado di superare le nostre aspettative, e hanno dimostrato la validità di uno strumento come il PVOD. Nel momento in cui le sale riapriranno, ci aspettiamo di distribuire i nostri film su entrambi i canali.
Parole che, come prevedibile, non hanno incontrato l’approvazione degli esercenti.
AMC Theatres, la più grande catena cinematografica degli Stati Uniti, proprietaria anche di Odeon Cinemas e di UCI Cinemas, ha rilasciato nelle ultime ore un comunicato particolarmente duro. Questo perché le dichiarazioni di Shell suggeriscono un abbattimento della finestra di 90 giorni tra uscita nei cinema e distribuzione digitale che minaccia le sale, già estremamente provate dalla pandemia.
Come scritto da Adam Aron, CEO di AMC:
Ci rammarica, ma le dichiarazioni di Jeff e le intenzioni unilaterali di Universal non ci lasciano scelta. Alla luce di tutto questo, AMC non proietterà più i titoli Universa in nessun cinema di sua proprietà in USA, Europa e Medio Oriente. Si tratta di una decisione che riguarda tutti i titoli Universal, che entra in vigore a partire da oggi e che sarà applicata nel momento in cui i nostri cinema riapriranno.
Non si tratta di una minaccia sconsiderata, non vuole essere una punizione, ma sarà applicata a tutti i distributori che decideranno in maniera unilaterale di rinunciare alle finestre distributive senza trattative, con la convinzione che tutto questo possa portare beneficio e non danno agli esercenti e ai distributori.
Al momento, dopo le dichiarazioni rilasciate alla stampa, la Universal è l’unica major che ha preso in considerazione un cambiamento così drastico. […] La AMC è disposta a trattare con la Universal, per prendere in considerazione diverse strategie distributive. Ma senza queste discussioni decenni di collaborazione giungono al termine.
Subito è arrivata la risposta di Universal.
Abbiamo distribuito Trolls World Tour in Premium Video On Demand con il solo obiettivo di offrire al pubblico chiuso dentro casa intrattenimento, mentre i cinema e altre realtà simili erano chiusi. Vista la risposta positiva del pubblico, abbiamo pensato di aver fatto la scelta giusta.
La major ha inoltre precisato che non si tratta di un drastico cambiamento di rotta:
Crediamo in maniera assoluta nell’esperienza del cinema e non abbiamo mai affermato il contrario. Come abbiamo detto, nel futuro ci aspettiamo di distribuire i film nelle sale e in PVOD quando riterremo opportuno farlo. Vogliamo discuterne con i nostri partner distributivi ma siamo delusi nel vedere questo tentativo coordinato di AMC e della NATO, che hanno liberamente interpretato la nostra posizione e le nostre azioni.
Il riferimento è al comunicato rilasciato dalla NATO, l’associazione degli esercenti cinematografici americani, sempre dopo le dichiarazioni di Universal. Anche se è stato precisato che si è trattata di una coincidenza e non ci sono stati accordi tra le parti:
Siamo sicuri che nel momento in cui i cinema riapriranno, gli studios potranno di nuovo beneficiare degli incassi cinematografici a livello globale, seguiti dalla tradizionale distribuzione on demand. La Universal non ha motivo per ricorrere a circostanze eccezionali in un contesto che non ha precedenti, per giustificare il cambiamento della tradizionale distribuzione cinematografica.
La discussione, ovviamente, non finisce qui. Come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.
Fonte: Variety